1. Università


    Data: 01/02/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    La ragazza stava fissando il professore mentre parlava, pendeva dalle sue labbra. Non riuscivo a capire come fosse possibile che preferisse un professore ordinario di 60 anni ad un ragazzo come me. Questa cosa mi mandava fuori di testa, non lo riuscivo a capire per quanto mi sforzassi. Non sarò certo Brad Pitt, ma mi difendo bene comunque. Il mio fisico è ben costruito in tanti anni di palestra, mi vesto sempre in modo elegante e sportivo allo stesso tempo, sono sempre gentile e a disposizione.
    
    Dovevo uscire dalla stanza, se fossi rimasto ancora mi sarebbe cominciato a uscire fumo dalle orecchie. Fuori faceva freddo, le mani mi si erano congelate subito, avrei fatto fatica a girarmi una sigaretta. Preso il tabacco dalla tasca, avevo il filtro stretto tra le labbra e stavo cercando le cartine. Mi dovevo essere scordato qualcosa, mi pare ovvio. Ero combattuto se tornare indietro, non mi esaltava la possibilità di trovarli avvinghiati e conoscendo il professore, la possibilità non era remota.
    
    «Come mai così nervoso? Non è da te» voce calda e dolce
    
    «Anche i migliori hanno i loro problemi» risposi laconico. Non ero dall’umore per intraprendere una discussione filosofica.
    
    «Si. Se torni indietro adesso li troverai a scopare- fece lei- non è meglio restare qui a fumarsi una sigaretta?» la squadrai per bene dall’alto in basso, la mano tesa con una sigaretta già fatta. Aveva ragione, se rientravo, probabilmente li avrei trovati a scopare. Accettai la sigaretta tesa e ...
    ... senza neanche ringraziare l’accessi aspirando una bella boccata. Il fumo caldo e leggero che mi scendeva per la gola mi riappacificava con me stesso, era come un calmante, un ciuccio per un bimbo che piange.
    
    «Ne avevi proprio bisogno, eh?» mi fece sorridendo in modo sexy
    
    «Cosa vuoi?» chiesi brusco
    
    «Se ti dicessi che sono scesa perché avevo bisogno di una pausa?»
    
    «Non ci crederei»
    
    «Allora credo che ti dirò che sono scesa per seguirti. Stare un po’ da sola con te e chiacchierare. Sono giorni che a malapena ci incrociamo nei corridoi»
    
    «La facoltà non è piccola, non mi sembra così strano-. mi fissava con le sopracciglia alzate, sapeva che stavo dicendo una stronzata- Uhm…diciamo che sono stato un po’ preso ultimamente?»
    
    «Si, diciamo così- mi fece senza neanche guardarmi- Come va con la troietta?» La sua voce era strana, come fosse gelosa. No, non era gelosia, era arrabbiata, ma perché?
    
    «Come vuoi che vada? Quando ci si vede si scopa.»
    
    «Una troia rimarrà sempre una troia-poi alzando lo sguardo verso di me- e uno stronzo resterà sempre uno stronzo» mi sembrò di cogliere una punta di delusione nella sua voce
    
    «Che vuoi farci? Il lupo perde il pelo, ma non il vizio»
    
    «La cosa che non capisco è il perché. Vi tradite a vicenda, sapete che ognuno dei due tradisce l’altro e continuate.»
    
    «Ci sono cose che la tua dolce testolina non potrà mai capire, Bambi.- feci guardandola di sottecchi. Fumava tranquilla. Qualcosa non andava se non si arrabbiava, mi sedetti ...
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