1. Università


    Data: 01/02/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... professore!» il tono ammiccante non lasciava dubbi al tipo di lezione che aveva ricevuto
    
    «Davvero? Che peccato!» dissi guardandola alzarsi. Era perfetta, quel vestito non aveva una singola piega e i suoi capelli erano immacolati. Il trucco leggero aveva tenuto e non mostrava segni di sbavatura. Non fosse per il professore potevo pensare di aver immaginato tutto.
    
    «Stasera potresti darmela tu una lezione, chissà che non sappia insegnare meglio del professore» mi disse piano all’orecchio mentre buttava una carta nel cestino. La guardai con sfida
    
    «Sarà la tua migliore lezione» mentre ghignavo soddisfatto e pensavo a come ringraziare Giada. Il mio cazzo ancora dritto nei pantaloni aveva fatto colpo, ora toccava a me fare il resto.
    
    Non riuscivo a crederci, non mi sembrava possibile, eravamo riusciti a litigare anche per quel pomeriggio. Innervosirmi con la troia non mi aveva di certo aiutato a sopportarla meglio, dovevo ancora andarla a prendere e avevo già finito la pazienza. Ormai erano mesi che stavamo insieme senza essere una coppia, fortuna che c’era Giada a raccogliere i miei scleri, lei e le tipe di turno che mi scopavo.
    
    Neanche tempo di parcheggiare e me la ritrovai in macchina
    
    «Sei in ritardo. Non ti hanno insegnato ad avvisare?»
    
    «Ho fatto neanche cinque minuti di ritardo e ne ho dovuti aspettare venti perché tu scendessi! Con che coraggio mi parli di ritardo?»
    
    «Io ero pronta, mi stavo cambiando pensando che tu non venissi più»
    
    «Per cinque ...
    ... minuti!»
    
    «Anche! Non sono abituata a gente che fa tardi agli appuntamenti»
    
    «Ma vaffanculo!» sbottai.
    
    «Dove andiamo?»
    
    «Al cinema. Ti porto a vedere quel film che volevi tanto vedere!»
    
    «No, l’ho già visto con Eleonora sabato!» rimasi un attimo pensieroso. Sabato pomeriggio ci avevo scopato io con Eleonora, quindi sapevo che non era vero.
    
    «Ah. Andiamo a farci un aperitivo allora»
    
    «Che idea!» fece lei senza entusiasmo. Misi in porto e partimmo, anche se non avevo un’idea precisa di dove andare. Mi ritrovai a pensare alle parole di Giada della mattina e cominciai a pensare che non aveva tutti i torti. La nostra ormai non era più una storia, ma una commedia. Fingevamo di stare insieme, ma ognuno si faceva i comodi suoi e mi ritrovai a chiedermi come mai, non capivo come eravamo arrivati a questo punto. Una volta eravamo come tutte le coppie, poi qualcosa si era rotto e non avevamo voluto vederre, probabilmente. Piano piano la frattura tra noi era diventata un cratere e oggi me n’ero reso conto in maniera evidente, ma come avevo visto il problema m’imposi di trovare una soluzione percorribile.
    
    L’aperitivo non fu niente di speciale, giusto due chiacchiere su di noi e cosa avremmo fatto quel weekend, ovviamente senza mai parlare di uscire insieme, la cosa buona dell’aperitivo fu, senza dubbio, la birra. Erano un po’ di sere che non uscivo a bere e farlo lì con il sole mi sembrava una cosa così strana, mi fece tornare in mente le serate passate con gli amici a ...
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