1. Università


    Data: 01/02/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... dentro di lei. Le scopai il culo senza grazia, innervosito da un divertimento che si era tramutato in noia. Quando mi staccai da lei crollò esausta sul letto. Giada, lesta, le fu di fianco e giratale la testa in modo che non si perdesse le spettacolo
    
    «Ammira!» le disse sexy mentre le mordicchiava il lobo. Entrai completamente nel culo di Bambi con un solo colpo profondo, lei sospirò e si girò a fissarmi
    
    «Ti amo!» fu una scarica di adrenalina immensa per me che iniziai a spingere da dietro di lei con tutta la forza che avevo esaurendo rapidamente il mio autocontrollo e inondandole l’intestino del mio piacere. Crollai sul letto e le due donne, come due gatte si strusciarono su di me facendo le fusa
    
    «È stato incredibile- esordì Francesca- non vedo l’ora…»
    
    «Non ci sarà alcun seguito- la interruppi secco- Domani mi consegnerai le tue dimissioni e io in cambio fornirò un’ottima lettera di raccomandazione. Hai danneggiato la vita di parecchie persone prima di me e non saresti degna neanche di pulire la strada dove camminano. Devi sparire»
    
    «Sei pazzo se speri…»
    
    «Se spero cosa? Che non denunci mia moglie per rapimento? Fallo, se hai coraggio! Poi spiega che ti sei introdotta in casa mia senza che né io né lei ne sapessimo niente, è violazione di domicilio. Spiega che hai scopato e hai avuto il più bell’orgasmo della tua vita. Spiega queste cose al magistrato oltre al presunto rapimento di cui non c’è nessuna prova. ...
    ... Non hai un solo segno o una sola prova, ti ricordo» Francesca rimase in silenzio mentre Giada si strusciò e si mosse felina per sdraiarsi sopra di me scalzando la mia, ormai ex, segretaria.
    
    Sentii la porta chiudersi, Francesca era uscita. La telecamera all’ingresso me lo confermava sullo schermo del mio cellulare
    
    «Avresti dovuto avvertirmi» rimproverai dolcemente Giada
    
    «Non sarebbe stata una sorpresa» mi rimbeccò lei
    
    «E se non si fosse spaventata?- le chiesi accendendo un sigaro. Giada me lo prese e lo spense subito- Dai, me lo merito» mi lamentai
    
    «Se non si fosse spaventata avrebbe dovuto spiegare i vari insulti che ha riversato su di me e tante altre persone che conosci. Non avrai creduto che abbia improvvisato?»
    
    «No, quello neanche per un attimo»
    
    «Bene!- si alzò dal letto e stava per uscire dalla camera quando si voltò verso di me- E non fumare! Fa male al bambino»
    
    «Bambino? Quale bambino?» chiesi cadendo dalle nuvole. Mi alzai e la raggiunsi in bagno, era sotto la doccia, entrai
    
    «Il tuo, idiota.- mi disse bonariamente- Credo anche che si debba fare un po’ più attenzione con quei colpi in futuro» mi disse sorridendo felice
    
    «Un figlio. Mio.- il cervello scollegato, in tilt. Il corpo fermo. Un figlio, saremmo stati una famiglia- Non ci fermeremo a uno, vero?» le chiesi recuperando le funzioni cognitive con le lacrime agli occhi
    
    «No, assolutamente no» mi disse alzandosi sulle punte per baciarmi 
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