1. Il castello delle perversioni


    Data: 21/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Lady_Elizabeth, Fonte: RaccontiMilu

    ... la schiena.
    
    ‘Co ‘ cosa vuoi da me?’ domandai tremando.
    
    ‘Tutto. Ti ho aspettata molto’ disse facendomi ancora più paura.
    
    Io iniziai a piangere, impotente e terrorizzata, e Daniel chiamò le sue concubine e ordinò loro di mostrarsi a me.
    
    Erano le mie esatte copie, dei sosia, nient’altro che quello. More, alte, bellissime.
    
    ‘Tu sei pazzo!’ urlai cercando di togliermi le corde ‘Cosa credevi di fare?’ lo sfidai riprendendo il controllo della situazione ‘Non mi avrai mai!’ gli dissi guardandolo fisso negli occhi e facendolo indietreggiare di un passo. ‘Potrai ridurmi a schiava, ma io accetterò sempre passivamente, e cercherò di fuggire o mi ucciderò piuttosto’ sbalordii tutti.
    
    Lui mandò via le donne, che si ricoprirono e sparirono silenziosamente com’erano arrivate. Poi, distogliendo lo sguardo da me, mi disse solo: ‘Perché mi rifiuti sempre?’
    
    E capii che la sua ossessione per me nasceva da quel rifiuto di averlo come Re che, quando ero piccola, gli avevo dato’
    
    ‘Lasciale andare. E’ me che vuoi, no?’ ebbi la forza di chiedergli.
    
    Lui allargò le braccia e mi disse: ‘Riusciresti a sostituirle in tutto e per tutto? Saresti disposta a divenire la mia unica schiava?’ mi domandò con uno sguardo che non mi piacque.
    
    ‘No, ovviamente no. Loro sono dieci più tre ‘ come potrei mai riuscirci?’ scossi la testa incredula.
    
    ‘Sì ma loro sono solo brutte copie’ mi contraddisse, schernendole.
    
    ‘Non voglio diventare la tua schiava. Non accetterò né ora né ...
    ... mai’.
    
    ‘Elisabeth, mai è un termine lunghissimo’ disse rabbuiandosi e chiamando due sue schiave, che comparvero rivestite di nero. ‘Portatela nelle segrete. Forse il puzzo della prigione le farà cambiare idea’ continuò, facendo scoppiare a ridere le due donne.
    
    Le guardai storto: e quelle donne avrebbero dovuto essere me nella mente malata di Lord Daniel?
    
    La cella era umida e priva di qualsiasi comodità: da una grata minuscola potevo osservare, per quanto le sue dimensioni me lo permettessero, il mondo esterno.
    
    Ogni giorno una schiava diversa e, talvolta una concubina, entravano nella mia cella e mi supplicavano di acconsentire a prendere il loro posto. Ma sapevo benissimo che dietro le loro visite così frequenti c’era sempre Daniel, e che loro non avrebbero mai voluto lasciarlo.
    
    Ai miei rifiuti reagirono malissimo e non tornarono mai più. Il cibo e l’acqua me lo consegnavano, in silenzio, attraverso una strettoia. Rimasi per circa un mese chiusa da sola in quella cella buia e fredda e, nemmeno una volta, Daniel venne a vedere come stavo. Credevo che sarei morta lì, o che sarei impazzita e avrei iniziato a parlare da sola.
    
    Ma alla fine lui mi liberò: per me aveva altri progetti.
    
    Poter rivedere finalmente la luce e delle facce umane mi commosse al punto che avrei accettato persino di ascoltare i vaneggiamenti del Duca senza ribattere, pur di sentire delle voci fuori dalla mia testa.
    
    Lord Daniel era splendido come sempre, nel suo abito elegante: sembrava fosse sul punto ...
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