1. Il castello delle perversioni


    Data: 21/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Lady_Elizabeth, Fonte: RaccontiMilu

    Anno 1852- Inghilterra
    
    La mia famiglia aveva bisogno di soldi, e non c’era altra soluzione che quella di farmi assumere al Castello del Duca come servitrice.
    
    Sfortunatamente ero a conoscenza delle voci che circolavano intorno all’oscuro signore che vi abitava, e sapevo che correvo dei guai seri decidendo di andare di mia spontanea volontà nella ‘tana’ del lupo.
    
    Quando mi presentai al Padrone di casa, lo trovai intento a mangiare ‘ su una donna nuda.
    
    Il porco la toccava ovunque, oscenamente, e intanto s’ingozzava con del cinghiale. Avrei tanto voluto si strozzasse, rimanendoci secco!
    
    Dopo aver bevuto del vino, che gli offriva dalle sue mani una donna velata da capo a piedi, il signorotto si accorse di me, e mi squadrò freddamente.
    
    ‘Tu chi saresti?’ mi chiese scocciato.
    
    ‘La nuova sguattera, signore’ feci un mezzo inchino, ossequioso, quando invece avrei voluto solo sputargli in faccia tutto il mio disprezzo.
    
    Lo osservai meglio però, dopo. Era un bel ragazzo, sulla ventina credo, con capelli biondi e mossi, e uno sguardo che ti metteva soggezione.
    
    In paese si diceva che, una volta rimasto orfano, era stato affidato ad uno zio dispotico e perverso, che lo aveva usato per i suoi giochi più ‘estremi’. Non c’era da meravigliarsi, quindi, se lui ora faceva lo stesso con le donne.
    
    Dello zio comunque, non si era saputo più niente, tranne che era morto in circostanze misteriose ‘
    
    Il Duca si alzò e avanzò verso di me con un ghigno sul volto. Si soffermò ...
    ... ad osservare la mia figura minuta e storse la bocca.
    
    ‘Dovremo farti mangiare. Non sopravvivrai alle segrete, ridotta come sei a pelle e ossa?’ mi disse raggelandomi.
    
    ‘Se ‘ segrete?’ chiesi impaurita.
    
    Lui scoppiò a ridere e con lui anche le due donne presenti in sala.
    
    ‘Certo, segrete. Sei tonta?’ mi domandò beffardo bussandomi sulla testa. ‘Non crederai mica che ti dia una mia camera per dormire la notte’.
    
    ‘Ma io ‘. Credevo che la sera sarei potuta tornare a casa mia” Balbettai confusa.
    
    Il Duca scosse la testa, arrabbiato. ‘Nemmeno per sogno! Nessuno esce dal mio Castello! E ora togliti questi vestiti sudici e cenciosi!’ Mi ordinò.
    
    ‘Ma signore ‘. Vuole che mi spogli ‘ qui?’ domandai perplessa e sconvolta dalle sue parole.
    
    ‘Ovvio. Sbrigati!’
    
    Avevo assolutamente bisogno di quei soldi che mi avrebbe dato, e quindi chiusi la bocca e mi tolsi i vestiti, come aveva ordinato.
    
    ‘Anche il resto!’
    
    Rimasi nuda di fronte a lui, in imbarazzo e in preda all’ansia. Ma il giovane Padrone del Castello si limitò a scuotere la testa mentre mi guardava e a rimandarmi in cucina, dove avrei trovato delle vesti più adeguate, e chi mi avrebbe spiegato quali sarebbero stati, d’ora in poi, i miei compiti da serva.
    
    La mia nuova vita consisteva in turni di lavoro infiniti a massacranti. Il mio compito si sarebbe dovuto limitare a pulire le camere delle Concubine ma, vista la carenza del personale, dovevo sobbarcarmi anche della pulizia della cucina e del piano terra. ...
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