1. Ave cesare!2. io, figlio, schiavo, amante, puttana!


    Data: 29/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Cassandra666, Fonte: Annunci69

    ... neppure a parlare e cercando di fare un sorriso che non paresse proprio una smorfia lo feci passare. Lui entrò di prepotenza e quasi mi spintonò via. Si precipitò sua mia madre come un falco su una preda e afferrandole le chiappe con quelle sue grosse manone le infilò immediatamente la lingua in bocca. Io rimasi interdetto sulla porta e la richiusi mestamente.
    
    Stavo per sedermi nuovamente sul divano per non assistere a quella scena penosa quando mamma mi disse “su su tesoro, è pronta la cena!”
    
    La gioia sul mio volto era estasiante. Mamma mi rivolse un’occhiataccia. Afferrai un bicchiere per versarmi dell’acqua.
    
    “no, no ragazzo, oggi si brinda!” mi fece Cesare strappandomi la bottiglia dalla mano.
    
    Afferrò la bottiglia del vino e me ne versò un generoso bicchiere, e lo stesso fece per se e per mia madre. Loro buttarono giù tutto senza indecisioni, mentre io rimanevo ancora col bicchiere a mezz’aria. “su! d’un fiato!” mi fece Cesare dandomi una pacca sulla spalla mentre mia madre ridacchiava. Non potevo esser da meno, perciò ingurgitai tutto anche io.
    
    Il liquido mi bruciò la gola, sentii le lacrime salirmi agli occhi. Che diavolo era?! Subito dopo, un calore disumano mi fece avvampare le guance. A quel punto mi voltai verso di loro e sorrisi come un ebete.
    
    La cena si svolse fra grandi risate e pacche sulle spalle.
    
    Mia madre che limonava spudoratamente con Cesare sotto i miei occhi e io che li fissavo estasiato. Il bicchiere non finiva mai di vuotarsi. ...
    ... Anche quando Cesare tirò fuori le tette di mamma e le succhiò con avidità e lascivia io risi.
    
    E nel vedermi ridere il vecchio porco allungò una mano sotto il tavolo e me la fece scivolare lungo la gamba. Io lasciai fare. Eccitato com’ero dallo spettacolino ero anche abbastanza barzotto.
    
    Fin quando lui non mi afferrò il cazzo e lo strinse nella sua manona mentre infilava la lingua nella bocca di mia madre.
    
    Lei si dimenava sulle sue ginocchia e iniziò ad armeggiare con la patta dei pantaloni. Lui si scostò dal tavolo per agevolarle il lavoro, così lei potè scendere dalle sue ginocchia, scivolando per terra fra le sue gambe.
    
    Fu così che ne tirò fuori quel suo cazzone assurdo, già gonfio, scuro e venoso.
    
    La cappella chiaramente lucida di precum. Sentii la bocca asciugarsi, mentre mia madre iniziava a dissetarsi con quell’enorme frutto.
    
    Io rimasi sospeso a guardarla, e non capivo se il mio cazzo cresceva alla vista del membro che spariva nella bocca di mia madre o per via della sua abilità nell’ingoiarlo e risucchialo come la troia prezzolata che era diventata.
    
    Il vecchio, dopo un profondo sospiro, mi guardò dritto negli occhi e mi sorrise malefico.
    
    “su ragazzo, vieni qui, a dare sostegno a tua madre!non vedi come si soffoca col cazzo la poverina, non vorrai lasciarla da sola?”
    
    Io, come in un sogno mi vidi slittare giù dalla sedia e portarmi strisciando accanto a mia madre. La vidi togliersi quel cazzo di bocca, tutto sbavato e colante e porgermelo ...
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