1. 16 – Irruzione


    Data: 30/10/2019, Categorie: Etero Incesti Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... di noi sa perchè sia avvenuta”.
    
    “Magari non c’era nessun messaggio – rispose Alice – Magari erano solo dei sadici fatti di droga che si sono divertiti a tormentarvi”.
    
    Sara espirò il fumo della sigaretta: “Ci ho pensato, però non mi quadrava lo stesso. Intanto, non mi sembravano fatti di droga. Poi l’episodio denotava una certa preparazione: sapevano i nostri orari e sapevano anche i tuoi. Questa non è gente che passava lì fuori per caso e ha deciso di aggredirci”.
    
    Sara tirò ancora dalla sigaretta: “Ma non è solo questo che non mi tornava. Come sai, mio padre non ha voluto denunciare l’accaduto alla polizia per evitare che venissero fuori determinate cose, tra cui, ad esempio, quello che ho fatto io, e quindi non c’è stata un’indagine. Però io mi sono guardata un po’ in giro e non sono riuscita a capire da dove questi siano entrati. Abbiamo tutte le porte blindate, tutte le finestre chiuse, e questi sono entrati senza fare nessun danno. Forse avevano le chiavi?”.
    
    Alice guardò verso Sara senza parlare.
    
    “Ma non solo. In questa orgia di violenza in cui si sono prodotti, perché non hanno fatto nulla a tua madre?”.
    
    Alice alzò le spalle: “Non lo so. Questo bisognerebbe chiederlo a loro”.
    
    “Invece lo chiedo a te. Chiedo a te anche perché quella notte non eri in casa”.
    
    Alice si alzò dal letto: “Ero a dormire da una mia amica, lo sai benissimo. Ora me ne vado perché questa conversazione mi ha già stancata da parecchio”.
    
    Sara la fermò con una mano, come se ...
    ... fosse un vigile: “Siediti nuovamente e stai zitta, che ti conviene. Perché tutti questi erano solo sospetti,ma si sono trasformati in certezze. È successo quando mi sono ricordata che il loro capo, prima di andarsene, aveva mandato un messaggio a qualcuno. A chi l’ha mandato? Non è stato difficile per me togliermi il dubbio: è stato sufficiente controllare il tuo telefonino ieri sera, mentre dormivi”.
    
    Alice la guardò con odio.
    
    “Ti sei dimenticata di cancellarlo, presumo, perchè non sei così stupida. Però il messaggio diceva: abbiamo finito, puoi rientrare in casa. Come lo spieghi?”.
    
    “L’ho cancellato – le rispose Alice – Ora non puoi più provare nulla”.
    
    Sara le sorrise.
    
    “Non sono scema. L’ho fotografato con il mio cellulare, e ora anche io ho il numero di telefono del tizio che mi ha fatto violentare. Vuoi che ne parli con mio padre?”.
    
    Alice abbassò lo sguardo.
    
    “Non ho sentito la tua risposta. Vuoi che ne parli con mio padre?”, la incalzò Sara.
    
    “No, ti prego”, disse Alice con un sussurro.
    
    Sara indicò il pavimento.
    
    “Mettiti in ginocchio quando parli con me!”.
    
    Alice scese dal letto e si inginocchiò sul parquet.
    
    “Ora dimmi perchè! Dimmi perchè mi hai fatto una cosa del genere!”.
    
    Alice deglutì.
    
    “Non doveva andare così, giuro. È stata tutta colpa tua!”.
    
    “Mia?”, le domandò Sara sgranando gli occhi.
    
    “Sì. Fintanto che tu vivevi con tua madre e tuo fratello, tuo padre non parlava mai di te. Lui vi considerava come una famiglia a parte, ...