1. 16 – Irruzione


    Data: 30/10/2019, Categorie: Etero Incesti Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    Si svegliò sentendo uno scricchiolio sul pavimento della sua stanza.
    
    Aprì gli occhi e guardò l’orologio digitale di fronte a lei: erano le 4.12 di notte.
    
    Immaginò fosse Alice che andava in bagno o a bere qualcosa, quindi si ricordò che la ragazza non era in casa quella notte, poichè era andata a dormire da un’amica.
    
    Forse era suo padre, allora.
    
    Non fece in tempo voltarsi per vedere chi potesse essere che sentì delle braccia possenti immobilizzarla.
    
    Nel buio assoluto della distinse due figure maschili, senza tuttavia riuscire a individuarne i lineamenti.
    
    Sentì un fazzoletto che le veniva premuto sulla sua bocca, e riuscì a percepire un odore molto forte, quasi alcolico.
    
    Provò a divincolarsi per liberarsi dalla stretta, ma gli uomini la tenevano saldamente e non riuscì ad effettuare alcun movimento; per di più, sentì subito le forze venirle meno, sicuramente per effetto del liquido intriso nel fazzoletto.
    
    Compì ancora un tentativo disperato di urlare, ma non le uscì dalla gola nulla di più di un mugolio sommesso.
    
    Qualche secondo dopo, chiudeva gli occhi e sprofondava nuovamente nel sonno.
    
    Aprì gli occhi con in mente quella notte di qualche anno prima in cui aveva dormito sul ponte del traghetto che la portava in Sardegna.
    
    Si era addormentata su una panca di legno e al risveglio era irrigidita in tutto il corpo.
    
    Quando davanti a lei le immagini presero forma e il fuoco, si rese conto che l’unico paragone con il traghetto era dovuto alla ...
    ... scomodità del suo sedile.
    
    Si trovava nella tavernetta di casa sua, sedeva su una sedia con le mani legate dietro alla schiena e le caviglie fissate alle gambe della sedia con delle corde.
    
    Era vestita così come l’avevano prelevata dal letto, con una canotta viola e un paio di mutandine.
    
    Davanti a lei, a un paio di metri, suo padre era legato ad una colonna.
    
    Anche suo padre doveva essere stato sorpreso nel sonno, perché aveva addosso solo i boxer.
    
    Sul divano alla sua destra era immobilizzata Inna, ancora in pigiama, con i polsi legati dietro alla schiena e la bocca imbavagliata.
    
    Provò a parlare per chiedere a suo padre cosa stesse succedendo, ma capì di essere imbavagliata anche lei.
    
    Il padre non era bendato, ma, non appena realizzò che la figlia era sveglia, con gli occhi prese a saettare verso un punto alla destra di lei.
    
    Sara voltò la testa e vide un uomo con un passamontagna seduto a pochi metri da loro.
    
    Sul tavolo accanto a lui era posata una pistola.
    
    L’uomo guardò verso di lei e capì che era sveglia; quindi si alzò in piedi e urlò qualcosa in una lingua che Sara non comprendeva.
    
    Udì un rumore di passi, quindi la porta della tavernetta si aprì ed entrarono altri due uomini, entrambi con il volto coperto da passamontagna.
    
    “Bene, vedo che la famiglia è sveglia”, disse il più alto dei tre.
    
    “Cosa sta succedendo? – domandò il padre di Sara – State commettendo uno sbaglio, voi non sapete chi sono io!”.
    
    L’uomo che aveva parlato si tolse il ...
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