1. E la chiamano estate (Assaggiami)


    Data: 19/07/2019, Categorie: Feticismo Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    [dove eravamo rimasti?]
    
    Si parlava dell’estate, la stagione più calda, che ci porta a essere tutti terribilmente disinibiti. Le donne soprattutto, sembra vengano colte da un’improvvisa voglia di spogliarsi e andarsene in giro con aria maliziosamente distratta, libere di indossare un numero di capi d’abbigliamento che non supera mai le dita di una mano. Se possibile anche meno.
    
    In casa poi, quel numero si azzera con sorprendente facilità. Quando un alito di vento benedetto entra dalla finestra è un piacere farsi trovare completamente nude.
    
    C’è qualcuno sul balcone accanto a quello del signor Innocenzi, qualcuno senza vestiti addosso.
    
    Quel qualcuno, però, è un uomo.
    
    Un uomo dall’aspetto piuttosto rude, le spalle larghe coperte da certi grossi tatuaggi, la barba folta, sembra uscito fuori da un romanzo di Conrad.
    
    Il signor Innocenzi istintivamente si ritira, fa un passo indietro e urta qualcosa. Il rumore desta l’attenzione di quello sconosciuto che si volta e lo vede, avvolto nell’oscurità.
    
    Il marinaio tatuato ora si mostra completamente, fra le gambe ha una specie di cordone da barca che pende rilassato verso il basso. Un organo sessuale che pare la versione in scala del suo proprietario: grosso e prepotente. Anche in queste condizioni è decisamente notevole pensa il nostro protagonista.
    
    I due si scambiano un cenno di saluto, come fosse il primo timido contatto tra un colonizzatore e un indigeno, che non ha nessun problema a esibire tutta la sua ...
    ... virile nudità.
    
    Qualcosa poi richiama l’attenzione di quel selvaggio, una voce femminile che bisbiglia da dentro l’appartamento. Lui si volta, si avvicina alla porta finestra e risponde a bassa voce. I due ridono sommessamente. Di cosa?
    
    Il signor Innocenzi abbassa appena lo sguardo e vede distintamente una mano sbucare fuori dalla finestra, una mano dalle dita lunghe e affusolate, con unghie laccate di rosso. La mano si chiude intorno al grosso uccello dell’uomo tatuato, gli fa un paio di carezze e poi lo trascina dentro casa.
    
    Ha inizio un nuovo spettacolo musicale.
    
    Concerto grosso per voci ambo sessi che praticano la via del piacere.
    
    Lo spettacolo inizia con un introduzione silenziosa, rigata dal suono di qualche altra risata. Ancora? Ma cosa c’è da ridere?
    
    Poi parte la musica vera e propria, un richiamo da foresta pluviale, gemito roco e tumultuoso di uomo che gode.
    
    Perché solo lui? Perché lei non dice niente? Forse lui non è poi così bravo. Lei sta zitta? Non prova piacere? Non può usare la bocca?
    
    “Ah!” pensa Guglielmo all’improvviso, ingenuamente solo ora intuisce il motivo di quel silenzio.
    
    Un po’ ci rimane male, prova una strana forma di gelosia primordiale. Poi però, il suo cervello si mette improvvisamente in moto, le sinapsi si illuminano e iniziano a disegnare l’immagine da cui proviene il gemito di quel maschio con la barba.
    
    Come quando legge uno dei suoi libri, lascia che la sua fantasia inventi i mondi suggeriti dalle parole scritte, in ...
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