1. E la chiamano estate (Assaggiami)


    Data: 19/07/2019, Categorie: Feticismo Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... avere allucinazioni da LSD. Forse la primavera è venuta a fare una visita fuori stagione portando con se una scia di dolce, leggerissima, intimità floreale. Il signor Innocenzi è in estasi, continua ad aspirare forte, vorrebbe quell’essenza tutta dentro di sé, delirante e lisergico dichiara a sé stesso che l’Odore della fica è il libro più bello che gli sia mai capitato fra le mani.
    
    Si alza con quel piccolo fiore nero stretto nel pugno e sa che non lo restituirà mai più, è suo adesso, come fosse l’anello magico del più famoso romanzo di J.R.R. Tolkien, quel perizoma, è il suo “tesoro”.
    
    Il furto è solo il più piccolo dei reati che sta commettendo, ora entra in camera da letto e le gambe diventano molli.
    
    Se quella fosse la scena di un delitto l’investigatore non avrebbe nessun dubbio a dichiarare che, lì dentro, due persone hanno mescolato i propri corpi, divorandosi in preda a una passione feroce. Quella camera racconta l’epopea di una grandiosa scopata.
    
    Il letto è ancora sfatto, travolto da una qualche tempesta, i vestiti giacciono abbandonati senza nessuna cura. Sul comodino, accanto a una scatola di preservativi, c’è una bottiglia di vino rosso mezza vuota.
    
    Ecco dov’era, sentenzia il nostro detective, l’afferra e se la scola come se quella fosse la sua parte nell’amplesso della notte scorsa. In fondo, ...
    ... ha partecipato anche lui.
    
    Poi spalanca l’accappatoio, lo lascia scivolare a terra e scopre una nuova emozione, adesso è completamente nudo nella stanza più intima di quella casa. Chissà quante volte, anche lei, è stata lì dentro senza vestiti addosso.
    
    Il signor Innocenzi si allunga su quel letto sfatto e concede al suo naso il lusso di prendersi tutto quello che trova, un misto di odori indecifrabili, l’anima acre del sesso. Allarga le braccia ora, si muove come un bambino che gioca sulla neve candida, ride, morde le lenzuola, struscia il suo sesso duro sul letto. Forse sta davvero impazzendo.
    
    Adesso si volta e fissa il soffitto, lo stesso che guarda anche lei, ogni mattina, appena si sveglia.
    
    Guglielmo decide, in un istante, che è qui che si lascerà bruciare dal piacere.
    
    In una mano tiene ancora le mutandine nere, le porta al viso, le bacia, le infila dentro la bocca. L’altra raggiunge il suo cazzo, ormai congestionato dalla continua stimolazione, che punta verso l’alto.
    
    Il letto prende a cigolare e in quel dondolio gli rimanda le immagini sognate di quella donna e del suo marinaio tatuato.
    
    Chiude gli occhi adesso, naufrago disperso, sul mare mosso della sua perdizione.
    
    La voce azzurra dell’oceano, improvvisamente, lo sorprende.
    
    «Che diamine sta facendo?».
    
    [vuoi sapere cosa succede dopo?] 
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