1. Il poker è anche un gioco - la rivincita


    Data: 08/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... tris.
    
    Guardai le nuove carte. Mi era entrato nientemeno che il poker di otto, il minimo in tre. Una fortuna sfacciata, ma che all’inizio di partita poteva servire pochissimo. Se lui non avesse avuto un bel gioco, lo buttavo via. Magari, con un poker non sfilavo neanche la gonna…
    
    - Punto 10 euro, – Dissi.
    
    - Rilancio con la gonna.
    
    - Scusa, ma se non rilanciavi, cosa le toglievo?
    
    - Una scarpa. Adesso se vuoi vedere, carte e gambe, – sorrise – devi mettere altri 50 euro.
    
    Stavamo cominciando a dare dei contorni alla partita. Evidentemente loro ne avevano parlato a lungo.
    
    - Forse fai bene a darmi i valori prima, – dissi. – Devo sapere cosa giocare. Per toglierle anche la maglietta – rilanciai, – quanto devo mettere?
    
    - Altri 50. Per vederla in mutandine, reggiseno e calze, sono in tutto 100 euro.
    
    - È congruo, – commentai. – E se ne mettessi altri 50, cosa le tolgo?
    
    Lui si fece più interessato. Dunque gli era entrato un bel gioco.
    
    - Le calze. – Rispose, con la voce rotta dall’emozione. – Che si toglierebbe con voluttà, da spogliarellista incallita.
    
    Mi stava lusingando per invitarmi a vedere il suo gioco.
    
    Sua moglie ci stava seguendo con attenzione, cercando di capire cosa succedeva. Alla fin dei conti era solo la prima mano, cristo…
    
    - Scusa, ma per toglierle anche mutandine e reggiseno, quanto devo puntare?
    
    - Cento per il reggiseno, duecento per le mutandine.
    
    - Per un totale di… – Feci i conti. – Di 450 euro?
    
    - Cinquecento, – ...
    ... precisò. – Le ho fatto mettere anche il reggicalze. Un capo in più, ma che vale 50 euro, non ti pare?
    
    - Fuori dubbio. – Risposi cortesemente.
    
    Contai i soldi e misi metà della mia posta sul tavolo, 500 euro.
    
    Lui restò allibito. Non credeva ai suoi occhi dalla felicità.
    
    - Vedo! – Esclamò.
    
    Misi il poker sul tavolo.
    
    Lui rimase senza parole anche stavolta e per una lunghissima manciata di secondi restò a bocca aperta. Aveva «solo» un full d’assi.
    
    Poi balzò in piedi per vedere di nuovo e gli sfuggì una battuta stupida.
    
    - Hai barato…!
    
    Mi strinsi le tempie con la mano.
    
    - Franco, – dissi senza guardarlo. – Hai fatto le carte tu…
    
    Si accorse di aver sparato una cazzata e tornò a sedersi.
    
    - Marco, scusami. Mi è sfuggita così… Ma capisci anche tu che un poker di prima mano…
    
    - Di seconda mano.
    
    - Quello che è. Un poker così… E ce l’avevi servito, perché hai cambiato solo una carta…! Sei stato bravo. Hai bluffato bene, come se ti fosse entrato un full. E io ce l’avevo d’assi per cui ero più che sicuro.
    
    Non era andata così, come abbiamo visto, ma mi piace quando sbagliano a leggere i miei ragionamenti.
    
    - Mi spiace, – dissi. – È stata proprio una questione di culo.
    
    - A proposito di culo… – Gli scivolò di dire guardando sua moglie.
    
    - Già, – ammisi io. – Questo proprio non me l’aspettavo. Uno spogliarello completo fin da subito
    
    Elena era ancora frastornata dalla stramba giocata.
    
    - Mi state dicendo che devo…?
    
    - Devi spogliarti. – Le disse il ...
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