1. Il poker è anche un gioco - la rivincita


    Data: 08/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... eravamo impegnati a giocare bene fino in fondo. La moglie vestiva un tailleur che metteva in risalto il suo culo perfetto, ma senza mostrare più del necessario. Insomma, lei era la più bella posta che mi potesse mai capitare.
    
    Mi accolsero cordialmente e mi spiegarono di aver preparato tutto nel grande salotto di casa loro. In effetti aveva la superficie di un appartamentino. Da una parte d’era il salotto, dall’altra un grande tavolo rotondo, che avevano coperto con una apposita tovaglia verde. Le tre pareti erano coperte da una biblioteca, interrotta dallo spazio per il televisore e HiFI in zona salotto e da un mobile bar all’altezza del tavolo dove verosimilmente avremmo giocato. Avevano disposto una musica di sottofondo che dava importanza all’atmosfera.
    
    - Cosa gradisci bere? – Mi chiese Franco, mentre sua moglie sistemava i fiori in un vaso.
    
    - Del jack Daniels con ghiaccio, se ce l’hai. – Risposi.
    
    - Certo.
    
    Andò a prenderlo, portando dei bicchieri anche per sé e sua moglie, ma altri alcolici.
    
    - Giocheremo in due col morto, se a te sta bene. – Disse poi.
    
    Il «morto» è la terza persona virtuale che prende le carte quando le distribuisci, che ovviamente non gioca perché non c’è. Si usa quando si gioca in due o in tre per rendere meno prevedibile il gioco.
    
    - Perfetto. – Dissi.
    
    - Elena starà qui con noi, seduta tra me e te, ovviamente senza giocare.
    
    Presi i contanti e li misi sul tavolo. Erano mille euro in otto banconote da 100 e venti da dieci. ...
    ... Aggiunsi una manciata di euro per i chip.
    
    Franco sollevò il bicchiere e ci augurò di passare una buona serata. Toccammo i bicchieri e poi un lungo sorso. Poi ci sedemmo. Fin lì tutto bene.
    
    Alzammo il mazzo e toccò a me dare le carte per primo. Misi il chip di un euro e le distribuii. Come d’uso, passammo entrambi il primo giro senza guardare le carte e la mano passò a Franco.
    
    A quel punto Elena si alzò e venne da me. Era il «chip» di suo marito. Potevo palparla velocemente ed era un po’ la chiave di lettura per tutta la serata. Dovevamo vincere l’imbarazzo e proseguire. Mi domandai se potevo infilarle la mano sotto la gonna, ma trovai più volgare proprio la manata sul culo, tipo quella che lo sconosciuto molestatore darebbe in autobus a una donna dotata di un bel culo. Non sono cose che faccio senza autorizzazione.
    
    Aveva un culo tondo e sodo. Provai un certo senso di piacere che mi rilassò la zona inguinale. Franco aveva fatto finta di non vedere, ma sapevo che la cosa piaceva a tutti tre. Elena tornò a sedersi e Franco diede le carte.
    
    Le guardai, avevo un tris. Ma non mi montai la testa, perché quando si gioca in due i giochi sono sempre buoni. Probabilmente aveva anche lui un tris.
    
    - Apro. – Dissi
    
    Non misi quattrini perché ci eravamo accordati che le puntate le avremmo fatte solo al momento di vedere le carte.
    
    - Una carta. – Dissi, come se avessi avuto una doppia coppia.
    
    - Due, – disse lui, dopo averle cambiate a me.
    
    Probabilmente aveva il ...
«1234...7»