1. Il poker è anche un gioco - la rivincita


    Data: 08/07/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    I lettori ricorderanno il racconto che ho pubblicato col titolo «Il poker è anche un gioco» (è sempre online), riportando l’incredibile storia accaduta in seguito a una partita a carte finita bene per me.
    
    Insomma, mi sono scopato la signora al cospetto del marito che aveva perso. Un classico.
    
    Temevo che il rapporto di amicizia tra noi si fosse rotto per sempre, ma invece un giorno la signora si era presentata nel mio ufficio per farmi una proposta indecente.
    
    - Vorremmo giocare ancora, – mi aveva detto, con fare di complicità. – Però vogliamo che tu giochi a soldi e noi a sesso.
    
    - Spiegati. – Dissi, provando già un insano senso di intrigo sessuale misto a potere.
    
    - Tu giochi a soldi, – ripeté. – Mio marito si gioca me. Uno strip poker contro soldi, per semplificare il concetto.
    
    - Elena, – dissi. – Se avete bisogno di soldi, non farti problemi. Posso aiutarvi…
    
    - Ha ha! Grazie tesoro! – Rise convincente. Poi si fece seria. – No. A Franco piace vincere soldi e… perdere me.
    
    Cuck, pensai.
    
    È venuto fuori il cuck che c’è in ciascuno di noi. Fantastico.
    
    - E come funzionerebbe?
    
    - Le perdite non si restituiscono. I soldi persi e i vestiti tolti non possono essere restituiti.
    
    - E la posta quanto sarebbe?
    
    In un gioco di poker si deve porre sempre un limite a serata, altrimenti si rischiano brutte sorprese.
    
    - Mille euro. Persi quelli, finisce lì.
    
    - E tu, fin dove ti spingi?
    
    - Fin quando vieni. – Rispose, passandosi la lingua sulle labbra. ...
    ... – Poi, finito lì.
    
    Mille euro era la posta che mettevamo in gioco ogni mese tra anici, tra i quali lo stesso Franco. Ovviamente alla fine della serata, tra vincite e perdite – salvo il solito sfigato e il solito fortunato – si tornava a casa quasi con la stessa cifra.
    
    In questo caso era diverso e valutai le cose, perché le perdite non venivano recuperate. Io potevo perdere al massimo mille euro. Non mi era mai capitato di perdere tanto, ma tutto sommato potevo anche permettermelo. E loro, avrebbero potuto permettersi che io facessi scorribande nel loro letto?
    
    - Allora, che ne dici? – Incalzò.
    
    - Tu preferisci che Franco vinca o che Franco Perda?
    
    - Entrambe le cose. – Rispose maliziosa. – E questo vale anche per Franco.
    
    - Ci sto! – Esclamai allora.
    
    - Bene, – disse alzandosi. – Se ti va bene una volta al mese, venerdì sera ti aspettiamo a casa nostra alle 21.
    
    - Un particolare. – Aggiunsi. – Quando tocca a me fare le carte, devo mettere il chip. Quando tocca a tuo marito, cosa mette sul piatto?
    
    - Ci abbiamo pensato. – Rispose, sempre più maliziosa. – Mi tocchi. Mi dai una palpatina.
    
    Si girò a mostrarmi il culo e se ne andò.
    
    Restai da solo a farmi un sacco di domande, ma il mio uccello non aveva dubbi. La cosa gli piaceva da matti.
    
    Mi presentai da loro puntuale alle 21, con dei fiori per la signora. Potrà sembrare assurdo, dato il tipo di serata, ma sono della vecchia scuola. E mi presentai in giacca e cravatta, trovando anche lui elegante. Ci ...
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