1. Le grosse tettone di mia zia


    Data: 20/11/2017, Categorie: Hardcore, Maturo Tabù Autore: blowes, Fonte: xHamster

    ... C’era un eccesso di fiducia in quello che pensavo, lo sapevo perfettamente, ma perché negarsi anche l’ottimismo? Sono un bel giovane, in piena salute, in una condizione senza troppi divieti una cinquantasettenne sarebbe stata entusiasta di farsi scopare.
    
    La giornata però scorse in modo monotono. Vennero in visita certi cugini. Per un pelo la notte super porno che sognavo sembrò sfumare in modo clamoroso dal momento che la petulante cugina Pina invitò mia zia Vanna a dormire da lei. Per fortuna la zia rifiutò garbatamente, dicendo che aveva da fare e avrebbe avuto la mia compagnia. Mi costrinsi a studiare, a passare il pomeriggio distraendomi, ma inevitabilmente continuamente pensavo a come avrei potuto gestire un attacco con qualche possibilità di riuscita. Strategia, parole giuste, non trascuravo la necessità di usare la forza. Alle sette venne Saro il fratello dello zio; un uomo di rara volgarità. La zia preparò la cena per tutti e solo verso le otto e mezza, quando ormai mi avevano rotto le palle con i loro discorsi di lavoro, i due vecchi partirono in auto. Mi sentivo sempre più agitato. La zia sparecchiò, lavò i piatti. Scambiò con me qualche battuta, mentre io mi imponevo ancora calma. Era una partita a scacchi, la zia intuiva certamente il mio desiderio. Il giorno prima gliene avevo dato due prove palesi, ma il rischio di sbilanciarsi e trovarsi in una situazione imbarazzante, davanti a uno scandalizzato diniego era altissimo. Alle nove e mezza si mise al telefono ...
    ... con la figlia e la tirò per oltre mezzora. Che avvilimento. La zia parlava di tutto con naturalezza e normalità. Evidentemente quella situazione era eccitante e peccaminosa solo per me, la zia non aveva alcun grillo per la testa. Era sempre stato così. Dopo avere terminato la telefonata, constatò che era troppo tardi per un’altra telefonata alla nuora e si congedò per andare a letto. Non riuscii a dire nulla. Era assodato che avrei dovuto dormire nella stanza vicina. Sentii lo sciacquone del cesso nel bagno del piano superiore. Il cuore mi batteva, mi ripetevo che era il momento di agire, ma avevo paura. Deluso dalla mia timidezza, spensi la tv e salì al piano superiore. Passai davanti alla porta della camera matrimoniale. Sbirciai, agitato. La zia era china, vicino l’armadio, in sottoveste. Allo specchio intravidi il biancore delle sue cosce. Andai in camera mia, ero turbato, scosso. Sbattei un pugno sul comodino. Mi accorsi che ansimavo, mi toccai, nonostante il mio stato di concitazione, il mio sesso era duro, pronto. Respirai forte. Chiusi gli occhi, anche questa grande occasione sembrava sfumare. “Troia vuoi farmi morire, troia, troia”. Tirai tantissima aria nei polmoni, poi senza pensarci mi diressi come un treno verso la camera della zia. La vecchia mi guardò interrogativamente, La vestaglia le copriva solo una parte delle tette. Mi fermai a un metro da lei e le fissai il seno. Ci fu silenzio per qualche secondo, solo il mio respiro rumoroso ed eccitato. Zia Vanna si ...
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