1. Le grosse tettone di mia zia


    Data: 20/11/2017, Categorie: Hardcore, Maturo Tabù Autore: blowes, Fonte: xHamster

    ... avvicinò, alzò la mano e mi fece una carezza sul viso: “Ti devi cercare una ragazza…, vatti a coricare” mormorò. Io le guardavo le tette. Lei si girò e andò verso il letto. Rimasi fermo.”No, zia. Voglio coricarmi con te” riuscii a dire. Alzò le sopracciglia: “Che dici? Sono vecchia e non sono una puttana…”, lo disse tesa con un filo di rimprovero e di tensione. Le mie narici fremevano alla vista delle angurie. “Mi piacciono le vecchie, mi piacciono le tue tette”. Dovetti intimorirla poiché la sua voce assunse un tono piagnucoloso: “Sei pazzo. Non sono puttana, sono tua zia, sei mio nipote, che direbbe tua madre? che direbbe lo zio?”. Una litania. Continuavo a fissarla. Gli occhi della zia erano imploranti. “Vattene, che ti sei messo in testa? “ Cazzo che noia. “Mostrami quelle tette zia, spogliati per favore” ordinai. Mi iniziai a slacciare la patta e a calarmi i jeans e le mutande. Il suo sguardo era inorridito, guardò il mio cazzo duro e squillante, che le stavo mostrando. Con la voce tremante pigolò:“Io, io non voglio, tu sei pazzo…. Se te le mostro, tu non ti fermi e vuoi…, vuoi ficcare”. Tremava. Feci la voce più dolce. “Certo che voglio ficcare. Spogliati zia, per favore, sarà un segreto tra te e me”. Come un automa la vecchia fece un passo indietro sempre guardandomi fisso, poi si alzò e tolse la vestaglia, la ripiegò per bene e la poggiò ai piedi del letto. Era in mutande e reggiseno, certo aveva un po’ di panza, ma le curve erano incredibilmente potenti e ...
    ... soprattutto era mia zia e, da non crederci, si stava spogliando per fare sesso. Notai con desiderio le ascelle pelose, gli indumenti intimi sembravano scoppiare per la pressione delle carni. Per contenere i suoi seni la zia li costringeva in un reggipetto di misura inferiore. Cazzo erano ancora più grosse di quanto avevo immaginato. Continuando a fissarmi si sganciò l’indumento, due gonfi cocomeri di polpa bianca si adagiarono sulla panza. Finalmente le tettone di mia zia: due meraviglie assolute, arrivavano all’altezza dell’ombelico e sulla stessa linea c’erano i capezzoli divergenti e rivolti verso il basso, due aureole scure della dimensione di una pesca, il mio sesso urlava, gonfio di voglia. Lei si fermò mentre mormoravo “Cazzo, cazzo, eccezionale, zia sei una dea”. Sembrava smarrita, forse colpita dalle mie reazioni. “Le mutande, togliti le mutande”. Obbedì e si sfilò come una martire le mutande, che rimasero per un attimo appiccicate alla fica. Doveva essere nervosa, sudata. Inghiottì saliva vedendo il ciuffo di peli neri del pube. “Il culo, fammi vedere il culo” Si girò, Il deretano bianco e molle aveva un po’ di cellulite, le voluminose chiappe erano grasse, flaccide ma il tutto era incredibilmente invitante: quel culo così desiderato, così familiare mi parlava e io sentivo la voglia insopprimibile di toccarlo, leccarlo, fotterlo. “Magnifica, magnifica” Feci un passo avanti e sollevai le mani. Con la destra iniziai a massaggiare i glutei e con l’altra mano carezzai un seno. La ...
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