1. Fidanzate - Gli amici di Roberta


    Data: 14/04/2019, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... “Eh?”, “ahahahahah… non trent’anni più di noi, volevo dire che avranno una trentina d’anni, ahahahah”.
    
    Poi si avvicina a me, quasi viso contro viso. Il suo sorriso si è fatto furbetto.
    
    – E tu? Hai solo il tuo ragazzo?
    
    Non so nemmeno io il perché. Davvero, anche volendo non potrei spiegarlo. Ma il questo momento il pensiero di Davide, e del fatto che sto per tradirlo, invece di inibirmi mi esalta, mi eccita ancora di più. Sul momento non ci penso, ma mi sento come doveva sentirsi Martina a Milano prima di farsi sbattere per due sere di fila da due sconosciuti: mi va di farlo e lo voglio fare. Vabbè, non lo dite, tanto già lo so. Sono una mignotta.
    
    – Sì… – le rispondo.
    
    – E com’è? Alla festa mi sembrava un bel porco, ti aveva quasi spogliata davanti a tutti… – chiede con la voce che quasi le trema.
    
    – No… no… era più che altro ubriaco… E’ dolce, carino, molto molto intelligente, simpatico… Molto innamorato.
    
    – E tu? Lo sei?
    
    – Mah, io… io ci metto tanto prima di… non sono una da amore a prima vista…
    
    – E a letto? E’ scatenato come te?
    
    Stavolta sono io che mi protendo verso di lei e le rispondo abbassando la voce.
    
    – Ha un bel cazzo, davvero…
    
    Non so nemmeno io perché le dico proprio questo, ma di sicuro non è per l’andazzo che ha preso la serata. Voglio dire, avrei potuto magnificare altre doti di Davide e invece ho scelto questa. Il motivo? Boh. So solo che non mi va che lei pensi che se faccio ciò che faccio è perché Davide è uno sfigato.
    
    – ...
    ... Wow! Però? Sento che c’è qualcosa che non va… – ribatte Roberta.
    
    – Ma no… è che…
    
    – Cos’ha che non va? – insiste Roberta.
    
    – Non ha nulla che non va… – rispondo prendendo ancora una volta istintivamente le difese di Davide – però certe volte avrei voglia di uno… uno più deciso.
    
    – A te piacciono più quelli alti? – chiede ancora.
    
    – Sì, perché? – replico sorpresa.
    
    – Perché allora quello che sta arrivando lo prendo io.
    
    Mi volto e vedo un ragazzo effettivamente non molto alto e un po’ piazzato, anche se con il Moncler addosso è difficile dirlo. Biondastro, anzi castano chiaro. Un viso carino, però. Ha ragione Roberta, non deve proprio essere Mister Simpatia, almeno all’inizio, perché nemmeno si avvicina ma ci fa giusto un cenno con la testa di seguirlo fuori. Roberta gli fa un segno d’intesa e mi dice “andiamo a pagare alla cassa, facciamo prima”. Raggiungiamo la sua Audi parcheggiata nel posto dell’handicappato. Mi accomodo sul sedile di dietro. Roberta, a sorpresa, mi viene a fare compagnia. Si sbraca un po’ e fa ridacchiando “vada pure, autista”. Lui risponde “stronzetta” con un tono che, diciamo, al trenta per cento sta allo scherzo, per il restante settanta per cento… boh, direi di no.
    
    “Lei è Giulia. Giulia, lui è Gabri”. “Ciao”, faccio con quel tanto di affettazione che si usa in questi casi. Lui risponde con un “ciao” privo di qualsiasi espressività. E, per dire, non guarda nemmeno nello specchietto. “Hai sentito Paolo?”, chiede Roberta. “E certo”, è la ...
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