1. Fidanzate - Gli amici di Roberta


    Data: 14/04/2019, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... fatto è che proprio mi dà fastidio passare per cretina. E poi non c’è tanto da raccontare in questo momento: c’è lui che mi tiene per i capelli e mi sbatte su e giù scopandomi la testa. E ci sono i miei mugolii. La scena è questa e per un bel po’ va avanti così. Quello che invece mi preme dirvi è che quel risolino scemo mi scappa ogni volta che vengo fisicamente forzata a fare qualcosa. Voglio dire, essere presa per i capelli e costretta a succhiare è una cosa che adoro, che mi fa sentire usata. Ma non è per quello che rido. Farei lo stesso se lui mi trascinasse di peso in un’altra stanza o, che so, se mi rapissero e mi infilassero in un furgone. E’ un riflesso nervoso, e basta. Purtroppo però viene spesso preso per accondiscendenza, disponibilità sessuale. E anche con Gabri è così. Lui pensa che quella risatina esprima apprezzamento per quello che mi sta facendo, ma siccome si è messo una cosa in testa vuole chiarire che non gli basta: “Ridi, ridi, vedi come ridi quando quel culetto d’oro te lo sfondiamo…”. Sollevo la testa e piagnucolo un altro “no-oooo” indirizzato a lui e, chissà perché, a Roberta. Forse perché mi eccita vederla mentre si sditalina. Il suono del campanello copre le mie ultime “o”.
    
    – Rilassati ...
    ... Giulia, te l’ho detto… lasciati andare e godrai come una matta… – geme Roberta – è arrivato…
    
    Lo dice con un tono che sembra quello di chi non vede l’ora di andare al patibolo, e che ora che il momento è arrivato non sta più nella pelle. Poi, mentre molto lentamente si alza per andare ad aprire la porta, aggiunge: “Questi pagano tanto, ricordatelo”.
    
    Non lo so. Se fossi più lucida sicuramente reagirei all’istante. Poiché però non lo sono, do un altro paio di pompate a Gabri prima di fermarmi, con la sua cappella che mi spinge sulle labbra. No, un attimo, penso, cosa significa che pagano? Perché me lo dovrei ricordare? Chi ha mai parlato di soldi? Mi volto verso Roberta che, nuda e strafiga, sta tornando indietro dopo avere aperto la porta. Dice sorridendo “ci danno quattrocento euro a testa, qualcosa in cambio lo vorranno, no?”. La sua voce viene però quasi sovrastata da quella di un uomo alle sue spalle che le fa: “M’ha detto Paolo che c’è una mignotta nuova e vieni ad aprire tu?”.
    
    Ma in realtà non li ascolto, le loro voci sono quasi rumori senza significato. Perché la mia attenzione è concentrata sull’uomo che ha fatto il suo ingresso a casa di Gabri.
    
    E’ Vittorio, il portiere della squadra di Davide.
    
    CONTINUA 
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