1. Mamma di periferia - settimo episodio


    Data: 12/04/2019, Categorie: Incesti Autore: giorgina, Fonte: EroticiRacconti

    ... seduti in punta di seggiola, anch'essi col sorriso un po' troppo facile, forse preoccupati di dover vedere il figlio fare brutta figura. L'unica seria e silenziosa sono io. E forse anche l'unica sotto sotto divertita di quella situazione grottesca nella quale mi sono fatta incastrare.
    
    - Mah! Vedremo anche questa! - Penso. E mi predispongo a passare una brutta serata.
    
    Iniziano le gare.
    
    Il primo incontro finisce tra i fischi, perché i due, a quanto pare, non si sono menati abbastanza.
    
    Il secondo, per converso, è un massacro. Persino l'arbitro interviene a calmare gli atleti che, a quanto pare, l'hanno presa troppo sul serio. Intanto però si sono fatti dei bei lividi ed hanno fatto contenti tutti. Se ne vanno tra le ovazioni.
    
    Ecco il turno di mio figlio. L'altoparlante scandisce i nomi tra generici applausi di accoglienza. Ma io nulla posso più vedere, essendomi alzata dalla panca e fuggita via. Proprio non ce l'ho fatta a rimanere lì. Incapace di andarmene definitivamente, sosto appena fuori, appoggiata al muro del capannone.
    
    All'interno il gong risuona solenne, sancendo l'inizio del combattimento. I primi tonfi dei guantoni, accompagnati da sparute grida di incitamento.
    
    Quando di tonfi dei guantoni diventano più fitti e potenti, anche dal pubblico sorgono scoppi di entusiasmo, seguiti quasi sempre da lugubri mormorii di delusione.
    
    Di nuovo il gong. Primo round finito. La sala si riempie di un vocio indistinto, nel quale si distingue la voce del ...
    ... venditore di pop corn.
    
    Di nuovo il gong. Comincia il secondo round.
    
    Stavolta le grida di incitamento aumentano, il pubblico si va scaldando. Anche i colpi scambiati si fanno più copiosi e decisi.
    
    D'improvviso un urlo unanime della folla mi fa trasalire. I colpi si susseguono a ritmo sostenuto.
    
    Un altro urlo.
    
    Un altro ancora.
    
    A un certo punto il clamore si eleva assordante, quasi a far scoppiare il capannone. Pare non voler finire. Che è successo? In quel frastuono inarticolato un uomo, scandendo bene le parole, urla: - dieci,nove,otto … -
    
    A quel punto tutto si fa buio attorno a me e il clamore della folla, la voce che conta alla rovescia si fanno lontane lontane.
    
    Quando rinvengo, un cerchio di sguardi sopra di me mi circonda preoccupato (io ero scivolata a terra) ma nasce un mormorio di sollievo perché mi vedono rinvenire. Un signore, che poi si rivelerà l'allenatore di mio figlio, piegato su di me, alacremente agita un asciugamano sul mio volto.
    
    - E' la madre, è la madre - sento mormorare attorno. Mi aiutano ad alzarmi.
    
    Ma subitamente un'angoscia mi stringe il cuore: - come sta mio figlio? - chiedo, già timorosa della risposta.
    
    Mio figlio ha vinto. E, del tutto ignaro di quel che è accaduto a sua madre, sta tranquillamente facendosi la doccia. A cadere, poi subito rialzatosi, era stato quell'altro.
    
    - L'allungo- mi dice poi l'allenatore, come se quell'espressione servisse a motivare l'universo intero - l'allungo è stato determinante - e ripete, non ...
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