1. Mamma di periferia - settimo episodio


    Data: 12/04/2019, Categorie: Incesti Autore: giorgina, Fonte: EroticiRacconti

    PREMESSA: la serie “mamma di periferia” avrebbe dovuto concludersi con l’episodio sesto. E’ stato grazie all’intervento di MrGwin, che ha sviluppato e completato una mia bozza che altrimenti sarebbe rimasta tale, se questo settimo episodio ha visto la luce. Pertanto da me e da MrGwin un augurio di buona lettura.
    
    Un incontro di pugilato? Ma sei matto? - esclamo contrariata. Tutte le riserve di madre si affacciano alla mia mente.
    
    Mio figlio mi ha appena rivelato questo folle progetto. E' una proposta fattagli dalla palestra dove va ad allenarsi 3-4 volte settimanali. Che è appunto una palestra di pugilato. A parte che non ho gran piacere che passi ore della sua giornata in quello squallido sotterraneo puzzolente di sudore, trovo che un conto sia l'allenamento pugilistico, con tanto di qualche scazzottata sul ring con un compagno di allenamento, un conto il combattimento vero e proprio, con i round, il pubblico vociante, ecc ecc.
    
    - Mi dicono che ho un bell'allungo – si giustifica mio figlio, stando lì impalato in mezzo alla cucina.
    
    - Non so cosa sia questo allungo - gli rispondo (veramente un'idea ce l'avrei, è molto snello e dinoccolato, dipenderà da quello) -ma non è certo una buona ragione per andarsi a prendere dei pugni in faccia. Non capisci che questi incontri convengono solo al tuo allenatore e alla tua palestra? Tu cosa ci ricavi? -
    
    - Ma è appunto per loro che lo faccio, e poi… -
    
    - E poi? - Lo incalzo io.
    
    - E poi a me va. È un'esperienza che ...
    ... volevo fare -
    
    Che dirgli. È maggiorenne. Sarà un'esperienza e va bene, mi dico. Ma l'idea che il volto di mio figlio venga colpito da pugni, che altri ne possa ricevere sul torace, nello stomaco, mi è francamente inaccettabile.
    
    - Fa' come vuoi - sospiro.
    
    Gli giro le spalle ritornando a sfaccendare nel lavello. Meglio dedicarsi alla pentola da lavare, c'è una macchia di bruciato in fondo che non si è tolta.
    
    - Verrai a vedermi? - esordisce improvvisamente lui.
    
    A momenti la pentola gliela tiro in testa. Così mi metto avanti con lavoro, visto che vuole fare esperienza di bernoccoli. In testa, e su quel sorriso scanzonato che gli colgo sul viso mentre mi giro. - Questo te lo scordi! - lo aggredisco - vai a farti ammazzare se vuoi, ma lontano dai miei occhi! Ci siamo capiti? -
    
    Il giovedì sera di quella stessa settimana, siedo angosciata su una panca dentro il capannone della cooperativa dove è stato allestito l'incontro, maledicendo la mia cedevolezza.
    
    Mio figlio non è l'unico che combatte, ovviamente. Gli incontri sono una decina, di tre round ciascuno. Il suo è il terzo. Attorno a me siede e si aggira un sacco di gente vociante, buona parte del vicinato, tra i quali probabilmente i genitori dei ragazzi che si esibiranno questa sera e anche volti sconosciuti, amici, amichette degli atleti. tutti quanti eccitati per la serata, dal riso facile e un po' isterico. Qua e là anche alcune donne, sul viso delle quali mi pare di scorgere l'ansietà di madre, e anche padri, ...
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