1. puttane


    Data: 07/11/2017, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... clandestine, era un disastro: foglio di via ed espulsione verso il paese d’origine.
    
    A lei, che era italiana, cosa le avrebbero fatto?
    
    E che avrebbe detto, quando l’avrebbero interrogata?
    
    Non poteva certo dire che passava per caso, vestita così, con la borsetta piena di soldi e preservativi.
    
    A Renata era andata anche peggio perché il suo fisico minuto aveva sopportato veramente male il trattamento che le avevano inflitto prima di lasciarla su un triste viale dell’estrema periferia, tra fabbriche e capannoni abbandonati.
    
    Era così malridotta, che quando era arrivata, le altre, impietosite, le avevano rimediato una sedia sgangherata, visto che quasi non stava in piedi.
    
    L’inizio era stato difficile e deludente: piangeva, si lamentava ed un paio di clienti, scoraggiati, l’avevano riportata indietro.
    
    Allora era intervenuto Don Antonio in persona. Due dei suoi uomini la portarono in un angolo buio, dietro un’auto abbandonata e le abbassarono il vestito fino alla vita.
    
    Renata tremava, per il freddo e la paura, il capo si avvicinò lentamente, fumava ed assaporava con gusto le boccate della sua sigaretta.
    
    All’improvviso le strinse un capezzolo fra pollice ed indice e tirò forte.
    
    Renata smise di singhiozzare ed alzò lo sguardo, giusto in tempo per vedere la sigaretta che si poggiava sulla sua pelle tesa, poco più su del capezzolo, rosso per il freddo e per la stretta delle dita.
    
    Avrebbe voluto gridare, ma qualcuno le aveva messo una mano davanti alla ...
    ... bocca.
    
    La sigaretta non si spense subito e Don Antonio la ruotò dolcemente sulla pelle della ragazza.
    
    Quando decise che poteva bastare, il seno di Renata era attraversato da una lunga striscia rossa, con la pelle spaccata e sollevata.
    
    ‘Ripasso tra un’oretta e vediamo se è il caso di farlo anche dall’altra parte. Hai capito?’
    
    Le rimisero a posto il vestito e la riaccompagnarono al suo posto.
    
    Per il resto della notte Renata si impegnò, non avrebbe potuto sopportare una seconda bruciatura, certo, non era al meglio, ma nessun cliente si lamentò più.
    
    Le avevano portate tutte al commissariato, c’era una gran confusione e Maria, si era ricordata della sua amica Renata, solo quando aveva visto suo marito, con un’aria molto contrariata, attraversare il corridoio pieno di donne vocianti.
    
    ‘Mi spiace molto che sua moglie sia rimasta coinvolta, se avessimo saputo prima ‘ ma come si fa ad immaginare una cosa del genere, lei capisce, vero?
    
    Purtroppo la notizia è già in mano alla stampa e non possiamo farci niente.
    
    Naturalmente la sua signora è libera e può uscire quando vuole, cercheremo di farvi passare per un’uscita secondaria …’
    
    ‘non mi interessa minimamente cosa vorrà fare quella donna, d’ora in poi, per quanto mi riguarda potete pure sbatterla dentro e buttare la chiave.’
    
    Quando le due amiche uscirono dal commissariato era già metà mattinata.
    
    Si guardarono sconsolate.
    
    ‘E adesso che facciamo?’, chiese Renata.
    
    Erano ancora vestite in quella maniera, ...