1. puttane


    Data: 07/11/2017, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... stropicciata da quello che aveva subito nella vecchia casa cantoniera, ma il cliente doveva aver visto fiche in ben peggiori condizioni, e lo ficcò subito dentro, soddisfatto.
    
    Fu gentile, le chiese se poteva toccarle le tette e quando Maria fece cenno di sì, le aprì completamente la camicetta e ci affondò le mani dentro.
    
    Una faccenda di pochi minuti: poco tempo e pochi soldi.
    
    L’uomo si rivestì in fretta e tornò sulla strada.
    
    Maria si avviò solo quando sentì il rumore del motore del furgone che si allontanava.
    
    ‘Ma sei impazzita, vuoi farci arrestare tutte?’
    
    Maria era tornata al suo posto ed una delle due ‘colleghe’, l’aveva apostrofata così, appena l’aveva vista.
    
    Lei la guardava imbambolata, senza capire.
    
    ‘Copriti, cazzo, non puoi stare con la fica di fuori.’
    
    Maria guardò in basso e, rapidamente, richiuse la lampo.
    
    Ad un certo punto ripassò l’auto che l’aveva portata lì, presero i soldi che aveva fatto fino a quel momento, controllarono che avesse abbastanza preservativi e se ne andarono.
    
    Le ore sembravano non passare mai, un lavoro durissimo, faticoso e senza alcuna soddisfazione.
    
    Un mucchio di uomini che entravano frettolosamente dentro di lei, pochi minuti sul divano posteriore dell’auto o peggio, in piedi, appoggiati ad un albero.
    
    Maledizione, lei era in grado di fare molto meglio e di guadagnare venti, trenta volte tanto.
    
    Aveva i piedi e le gambe semi paralizzati dal freddo ed il dolore dietro la stava tormentando.
    
    Ad ogni ...
    ... nuovo cliente che si fermava, sperava con tutto il cuore che non le dicesse ‘girati’, perché non ne poteva più, il negro l’aveva veramente sfondata.
    
    E invece la guardavano, lei aveva sempre avuto un gran culo ed i pantaloncini gialli, vistosi ed aderenti, erano un vero e proprio invito, così, spesso, era costretta ad aprire la lampo fino in fondo.
    
    Per fortuna, cazzi come quello del negro, non erano frequenti, ma da come era messa, avrebbe sentito dolore anche con il pisellino di un bambino.
    
    In lontananza si vedeva un leggero chiarore, tra un po’ sarebbe giunta l’alba e sarebbero venuti e riprendere lei e le altre due disgraziate.
    
    E poi? L’avrebbero liberata insieme alla sua amica, dicendole qualcosa tipo ‘questo vi serva da lezione per il futuro’, oppure il futuro, giorno dopo giorno, sarebbe stato proprio questo?
    
    Quando si scatenò l’inferno, Maria era nella pineta, piegata in avanti, addosso ad un grande pino, insieme ad un manovale albanese, che, tanto per cambiare, aveva scelto di incularla.
    
    Urla, grida, sgommate e bagliori di luci bluastre, prima di capire cosa stesse succedendo, Maria era già dentro un furgone blu, con le griglie ai finestrini, in mezzo ad una quindicina di sue momentanee ‘colleghe’.
    
    Proprio l’unica volta che lei, per una serie di coincidenze strane, si era trovata a battere nella pineta, proprio, quella volta, il questore aveva deciso di dare il colpo di grazia alla vergogna della prostituzione in strada.
    
    Per molte di quelle donne, ...