1. puttane


    Data: 07/11/2017, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... ammalarmi.
    
    Si sentì mettere giù delicatamente.
    
    Le due ragazze erano pronte. Da come erano state vestite, era chiaro che avrebbero trascorso la notte a battere il marciapiede.
    
    Renata indossava un vestito nero, cortissimo e scollatissimo, che lasciava quasi completamente scoperti i suoi piccoli seni, mentre le gambe erano fasciate da stivali rossi, di stoffa, che le arrivavano a metà coscia.
    
    Maddalena, la negra cicciona, le aveva fatto un trucco pesante e volgare, che contrastava con i suoi lineamenti fini.
    
    Maria era combinata anche peggio: scarpe rosse con il tacco alto, autoreggenti nere, a rete, sdrucite e con un paio di buchi su una coscia, pantaloncini gialli cortissimi, con sul davanti una enorme chiusura lampo dorata che li attraversava nel mezzo, quasi completamente.
    
    Sopra solo una camicetta trasparente e scollata, annodata sotto i seni.
    
    Le avevano tolto gli occhiali ed ora i suoi occhi miopi, cercavano disperatamente di cogliere i dettagli intorno a lei.
    
    Il trucco era ancora più pesante di quello della sua amica, per cercare di contrastare l’aria tranquilla ed un po’ scialba che le davano i capelli lisci e castani. Se lo avesse saputo, si sarebbe portata appresso la parrucca rossa, pensò amaramente.
    
    Le restituirono le borsette, dopo aver tolto i cellulari ed aggiunto una bella manciata di preservativi, infine furono caricate su due auto diverse e sparirono nella notte. Durante il tragitto Maria pensò che sarebbe potuta fuggire.
    
    E dove ...
    ... poteva andare conciata così?
    
    E se l’avessero ripresa?
    
    No, troppo rischioso.
    
    Se veramente era opera di Fernando, forse si sarebbe accontentato di questa dura lezione.
    
    E se invece fossero rimaste in balia di Don Antonio e la sua banda, costrette a prostituirsi per strada, notte dopo notte, fino a che non sarebbero state consumate dalla vita infame e magari dalle malattie?
    
    Le malattie. Quel negro mi ha sfondato il culo senza preservativo, sono condannata, mi trasmetterà tutte le malattie di questo mondo.
    
    Il dolore dietro, che si era un po’ sopito, le tornò forte, insieme alla stanchezza e al freddo che le passava attraverso i vestiti leggeri.
    
    La scaricarono su una piazzola sterrata, lungo una strada semi buia, che costeggiava una pineta, ma prima di ripartire parlarono a bassa voce con due donne che già stavano lì.
    
    Mi tengono d’occhio, non mi lasceranno scappare.
    
    Se sentiva freddo prima, in macchina, ora, all’aperto, esposta al vento ed al gelo, era veramente dura.
    
    Il primo cliente era vecchio e grasso.
    
    Sonia lo rossa, uno così la avrebbe cacciato a pedate, ma quella sera non era possibile scegliere.
    
    Chiuse a chiave il furgone sgangherato con cui era venuto e la trascinò nella pineta facendola appoggiare ad un tronco d’albero.
    
    ‘Beh, ci dobbiamo stare tutta la notte?’, le disse il vecchio indicando i pantaloncini gialli.
    
    Maria si scosse, infilò l’indice nel grande anello attaccato alla chiusura della lampo ed aprì.
    
    Era ancora discretamente ...
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