1. puttane


    Data: 07/11/2017, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... battere il marciapiede. Insomma, non lo dire a nessuno, è un segreto, ma io ogni tanto, mi faccio qualche lavoretto extra, altrimenti tutti questi bei vestiti, con il mio stipendio me li sogno, visto che a casa mi hanno tagliato i viveri, quando hanno saputo che ho lasciato l’università.’
    
    Maria non ci voleva credere: ma come, Renata, la sua migliore amica, si prostituiva regolarmente per comprarsi qualche bel vestito.
    
    Le spiegò tutto per filo e per segno, aveva affittato un minuscolo appartamento in periferia, dall’altro capo della città, dove si incontrava periodicamente con degli uomini accuratamente selezionati.
    
    Erano tutti abbastanza giovani, mai oltre i quaranta quarantacinque, di aspetto piacevole e disposti a pagare bei soldi per trascorrere qualche ora con lei.
    
    Messa così sembrava meno brutta di come si era prospettata all’inizio e Renata riuscì a strapparle la promessa che ci avrebbe pensato seriamente.
    
    Nei giorni successivi ci pensò tantissimo, giorno e notte, era praticamente diventato un chiodo fisso nella testa, cercava di immaginarsi mentre scopava con uno sconosciuto, la cosa la spaventava, ma tutto sommato un po’ la eccitava.
    
    Si incontrarono dopo una settimana.
    
    ‘Allora, ti sei decisa?’
    
    Renata era così, quando partiva con un progetto non mollava.
    
    ‘Senti io ne avrei uno questo pomeriggio, ma mi sento poco bene perché mi stanno per venire le mestruazioni, mi dispiace mandare a monte tutto, perché è uno dei miei migliori clienti. ...
    ... Potresti andarci tu.’
    
    ‘Cosa? Questo pomeriggio? Ma non sono pronta.’
    
    ‘Pronta? E che devi fare per prepararti. Smettila di cercare scuse. Hai tutto il tempo par andare lì, sistemarti, truccarti ed aspettare il cliente.
    
    Dai, così mi salvi, perché oggi non so proprio come fare, e cominci pure ad aggiustare le tue finanze.’
    
    Tanto disse e tanto fece che, alla fine, Maria si lasciò convincere.
    
    Renata l’accompagnò con la sua auto. L’appartamento si trovava dalla parte opposta della città, in un quartiere periferico tranquillo.
    
    Era un monolocale a piano terra, con un piccolo giardino, situato in una palazzina pulita ed anonima.
    
    Si accedeva da un cancelletto separato, in modo da assicurare la necessaria privacy a Renata ed ai suoi visitatori.
    
    ‘Non puoi certo accoglierlo conciata così …’
    
    ‘… devi truccarti per bene …’
    
    ‘… e togliti ‘sti occhiali, madonna quanto sono brutti …’
    
    Renata sembrava un fiume in piena ed a Maria non rimase altra scelta che assecondarla.
    
    Alla fine si guardò nello specchio, avvicinandosi parecchio, perché senza occhiali non vedeva bene, e rimase stupita della metamorfosi.
    
    L’amica le aveva fatto indossare una canottiera ed una gonna che teneva nell’armadio.
    
    Le due ragazze più o meno erano alte uguali, ma i seni ed il sedere di Maria, decisamente più prominenti di quelli di Renata, sembravano letteralmente voler schizzare fuori dalla costrizione dei vestiti.
    
    ‘E smettila di tirarti giù ‘sta gonna?’
    
    ‘Ma mi si vede tutto …’
    
    La ...
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