1. puttane


    Data: 07/11/2017, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... gonna era molto corta e quando lei si muoveva si intravedeva l’elastico delle autoreggenti che Renata le aveva fatto indossare.
    
    ‘Si deve vedere, accidenti a te, non mi far fare brutta figura.’
    
    Avevano discusso su ogni cosa, prima sulla biancheria perché Maria avrebbe voluto tenere mutandine e reggiseno.
    
    ‘Ma sei cretina? Non puoi metterti questa robaccia da bancarella, i miei reggiseni non ti entrano, e poi, accidenti, vorrei averle io due tette così. Stai tranquilla andrà molto meglio senza.’
    
    Avevano continuato a battibeccare per il trucco.
    
    ‘E’ troppo pesante, è troppo volgare, sembro una …’
    
    ‘Ma oggi sei una puttana, non te lo scordare, dai, su, un po’ di scena bisogna farla.’
    
    Alla fine Renata se ne era andata, lasciandola sola nell’appartamento, ad aspettare il suo primo cliente.
    
    Maria fu tentata dall’idea di scappare, ma sì, pensò, adesso mi rimetto i miei vestiti e me la filo prima che il tizio suoni.
    
    Proprio mentre stava per decidersi, suonò il citofono.
    
    ‘Tu sei ‘?’
    
    ‘… Sonia, sono ‘ Sonia.’
    
    Per una sorta di prudenza, le era venuto in mente che sarebbe stato meglio dare un altro nome, e poi Maria non le sembrava un nome adatto ad una puttana, invece Sonia ‘
    
    Renata aveva ragione, era un bel tipo, sulla quarantina, alto, fisico asciutto ed atletico, di aspetto curato e dai modi gentili.
    
    Aveva l’aria di apprezzare il suo corpo, lei vedeva il suo sguardo che si intrufolava nella profonda scollatura del maglietta mentre bevevano ...
    ... qualcosa sul divanetto, Renata si era raccomandata di offrirgli qualcosa prima, per fare gli onori di casa, aveva detto.
    
    Doveva aver capito che lei era agli inizi, chissà magari l’amica glie lo aveva pure detto, ed era stato molto paziente.
    
    Alla fine, vedendo che la ragazza non si sbloccava, cominciò a carezzarle le gambe.
    
    La gonna si alzò completamente scoprendo il suo ventre. Prima Renata l’aveva aiutata a sfoltire la ‘pelliccetta’ ed ora era ridotta un ciuffetto riccio e scuro, che sormontava il suo sesso roseo ed umido.
    
    Accidenti, pensò Maria, comincio ad essere bagnata.
    
    Si spostarono sul letto e lui si spogliò, mettendo i vestiti, piegati, sulla poltroncina vicino al comò.
    
    Il momento più difficile fu quando lui le mise in mano un profilattico e le indicò il pene eretto, che aspettava.
    
    Era sicura che sarebbe scappata in bagno piangendo, terminando lì la sua carriera di aspirante prostituta e invece filò tutto liscio.
    
    Le sue dita si mossero agilmente come se fossero abituate a farlo tutti i giorni, il profilattico si srotolò perfettamente, lei lo fece calzare bene in ogni punto e alla fine, tenendoglielo saldamente in mano, indugiò nella presa, quel tanto sufficiente a farglielo drizzare completamente.
    
    L’uomo allora la spinse sul letto, le allargò le cosce e le salì sopra.
    
    Maria chiuse gli occhi e lo lasciò entrare, era stato tutto semplicissimo ed ora un uomo sconosciuto la stava scopando, mentre le mani, dopo aver frugato nella canottiera, ...
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