1. Appuntamento involontario


    Data: 06/11/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... la faccenda gli dava enormemente fastidio, perché iniziò con un modo di fare placido a spiegarmi come vedeva lui la questione, ovvero che io gli avevo manifestamente violentato il nipote poco più che ventenne fuorviandolo. Non comprendevo il suo atteggiamento, in tal modo iniziai a montare su tutte le furie respingendo con ferma irruenza ogni suo insulto, perché tali erano diventati ai miei occhi. Nella discussione non mi resi conto di ciò che portavo addosso e iniziai a gesticolare, per cercare di fargli capire che la circostanza era stata tenacemente voluta da entrambi e che non avevamo fatto nulla di male, perché in effetti non si era trattato in conclusione d’un abuso né d’un maltrattamento imposto.
    
    Io ero talmente presa dalla foga, che mi resi conto troppo tardi del suo sguardo che stranamente non fissava più i miei occhi, ma più in basso nella zona inguinale squadrandomi la foltissima e nerissima peluria della fica, allora rimasi con le mani a mezz’aria e osservai la mia posizione. Io mi ero seduta al suo fianco sul canap&egrave in una posizione confidenziale, leggermente di lato con un braccio appoggiato sul divano, con l’altro braccio impegnato a volteggiare per amplificare sottolineando il senso di ciò che dicevo, mi sentivo però manifestamente arrossata in viso per la foga e per l’accanita veemenza della discussione. All’improvviso sentii anche un leggero fresco sul collo, al che abbassai lo sguardo e m’accorsi troppo tardi che l’accappatoio si era ...
    ... indecentemente aperto sui seni, lasciando intravedere una piccola parte dei capezzoli. Lui mi fissava, io non riuscii a muovere più un singolo muscolo, con prudenza alzò la mano destra e la posò sulla piccola vena che mi pulsava sulla tempia cagionata per quell’accesa discussione, dopo scese gradualmente lungo il collo finendo al centro del petto e la faccenda mi fece enormemente eccitare. Cercai rapidamente di riprendermi, ripetendomi che quell’uomo era venuto intenzionalmente per insultarmi, però non riuscii a scostarmi, perché io desideravo vigorosamente che lui mi toccasse, bramavo sentirlo e stavolta non per i fumi dell’alcool, ma per il desiderio puro e schietto.
    
    In quell’occasione rimasi in silenzio, quasi terrorizzata che ciò che stesse facendo fosse solamente una riprova che ciò che aveva appena detto, eppure mi sbagliavo di grosso. Passò però soltanto un attimo, perché abbassando lo sguardo al di là del suo braccio e fissandolo tra le gambe notai un evidente gonfiore sotto la patta dei pantaloni, mi feci in tal modo forza e desiderosa di sentirlo contro il mio corpo inarcai decisamente la schiena lasciando uscire ancora di più i seni, la sua mano si chiuse a modo di coppa su uno dei seni, iniziando a tormentare il capezzolo che si era fatto piccolo e duro e m’agitai sul canap&egrave. Volevo strapparmi l’accappatoio di dosso e salirgli sopra cavalcioni, lui s’avvicinò al mio collo e iniziò a leccare adagio facendomi provare un mare di brividi. Intanto con la mano continuava a ...
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