1. Guerra e pace


    Data: 27/01/2019, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    ... battiti insoliti; alla gola avvertii qualcosa che tradiva la mia forte emozione; immediatamente sentii il mio pene destarsi, come un cagnolino che si agita al rivedere il suo padrone dono una separazione.
    
    La mia mente fu selettiva al massimo, riponendo in chissà quale recondito angolo tutti i ricordi delle liti, delle botte che pure ci eravamo date a volte, delle astinenze prolungate e rispolverando gli innumerevoli ricordi di vita piena, intensa, meravigliosa che io e quella dea apparsa nel locale avevamo vissuto insieme per anni.
    
    Non furono solo ricordi. Percepii all'improvviso l'odore della sua pelle che tante volte avevo respirato e che mai avevo dimenticato; mi sembrò di udire di nuovo le cadenze del suo respiro mentre facevamo all'amore, cioè le più belle colonne sonore che io abbia mai sentito: risentii sui palmi delle mie mie mani la consistenza dei suoi seni e dei suoi glutei; sulle mie labbra risentii il sapore dei suoi baci e dei suoi umori tante volte leccati tra le sue cosce.
    
    Oltre un anno (il tempo della separazioni e quelli dei litigi) venne rimosso dalla mia storia personale e come se nulla fosse mai successo mi alzai, le corsi incontro e le dissi semplicemente “Ciao”
    
    -Ciao, non pensavo di trovarti qui
    
    -Io invece - mentii - sono venuto proprio sperando di incontrare te. Sei bellissima. Beviamo qualcosa insieme?
    
    -Lasci da soli i tuoi amici?
    
    -Se tu lasci la tua amica perché no? Se no possiamo stare insieme tutti allo stesso tavolo. Come ...
    ... vuoi.
    
    Agnese guardò l'amica come a chiederle cosa pensasse della mia proposta.
    
    Quella disse “Te l'ho detto che io ho da fare. Bevo un caffè e vado via. Se tu vuoi fermarti, fermati però trova chi ti riaccompagna, io non esco di nuovo solo per venire a riprenderti”
    
    -Sta con me, sta tranquilla.- dissi senza neanche proporle di pagare io il caffè che bevve. Non ci pensai neppure, ormai il mio mondo era tutto in Agnese, solo Agnese.
    
    Le cinsi le spalle e non mi respinse.
    
    Nonostante il caratteristico odore di pelle dei suoi vestiti alterasse quello molto più gradevole del suo corpo io lo riconobbi quel suo odore particolare, odore di donna, della mia donna e me ne inebriai, mi eccitai nell'annusarlo.
    
    L'amica sparì quasi subito, dei miei amici al tavolo me ne scordai.
    
    Dissi ad Agnese “Mi manchi”
    
    -Qualche volta manchi pure tu a me
    
    -Noi due siamo fatti per stare insieme
    
    -Ci abbiamo provato ma non ha funzionato, non ricordi?
    
    -Io ricordo il periodo che ha funzionato e mi manca. Andiamo a casa.
    
    -Già mi vuoi riaccompagnare? Vuoi liberarti così presto di me?
    
    -A casa nostra intendo. Ho voglia matta di fare all'amore con te.
    
    In risposta Agnese mi mise le braccia al collo, si attaccò alla mia bocca con la sua, cercando la lingua per succhiarla, premendomi i suoi seni sul petto mentre io la tenevo stretta a me con le mani sulle natiche.
    
    Sentimmo un coro di “ohhhhh” esclamati dai presenti nel locale, ma non ce ne curammo. Anzi in quel momento capii il ...