1. Guerra e pace


    Data: 27/01/2019, Categorie: Etero Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    All'inizio è stata bella, fantasticamene bella, la mia storia con Agnese.
    
    Per la prima volta da adulto avevo trovato per una donna anche l'attrazione sentimentale oltre che quella fisica.
    
    Se escludo le ingenue cottarelle adolescenziali potrei dire che Agnese è stata la prima donna che ho amato; con tutte le altre che l'avevano preceduta avevo fatto solo sesso.
    
    Avevo trovato una differenza sostanziale tra l'amare ed il semplice fare all'amore, perciò mi ero lasciato stordire da questa passione arrivando a trascurare i miei amici di sempre per stare con Agnese, a trascurare il lavoro per fare sesso con lei ad ogni ora, in ogni luogo, in varie maniere.
    
    Poi, molto “poi”, dopo circa sei anni di convivenza piena di vita degna di questo nome, le prime scaramucce.
    
    Incominciò a parlare di voler ufficializzare la nostra unione con il matrimonio.
    
    La cosa non mi avrebbe spaventato se nello stesso periodo lei non avesse cominciato a fare troppe altre stranezze che da una compagna potevo sopportare se non proprio accettare, ma da una moglie no.
    
    Godeva a fare la disinvolta esibendosi con malizia agli sguardi maschili, con movenze, sguardi ed abbigliamento sempre più provocanti, fino a raggiungere a volte anche le sembianze volgari, quasi da adescatrice.
    
    Non ci crederete ma non ero geloso, al contrario, godevo anche io nel vedere la mia donna osservata da occhi traboccanti di libidine, desiderata da uomini per certi aspetti migliori di me: più prestanti fisicamente, ...
    ... più giovani, più facoltosi. Poteva essere la riprova che la mia donna era la più bella di tutte.
    
    C'era un “però” di non secondaria importanza!
    
    Però proprio in quello stesso periodo in cui fu presa dalla mania dell'esibizionismo cominciò a rifiutare le mie attenzioni sessuali. Le emicranie erano le scuse più frequenti; per alcuni giorni al mese la scusa era il ciclo: nei pochi giorni restanti c'era la sua ammissione: “Non me ne va”.
    
    Le carezze le rovinavano il trucco, gli abbracci e le mani sul culo le sgualcivano i vestiti, sfiorarle il seno equivaleva a farla inviperire.
    
    Con questa atmosfera andavo in bestia io quando mi parlava di matrimonio, anche perché (ma è un aspetto secondario questo) da una moglie un uomo si aspetta anche una gestione oculata del denaro, invece Agnese in quel periodo scialacquava a larghe mani il suo ed il mio denaro per abiti, scarpe, parrucchiere, visagista, dietologo, tutto per apparire, provocare, fare sbavare gli uomini che, mi disse ed io le ho creduto, lei non desiderava affatto, dicendomi che lei era appagata sensualmente anche dagli sguardi pieni di cupidigia degli uomini e non voleva niente di più, niente, neanche i rapporti con me.
    
    Al terzo mese di digiuno sessuale scoppiò la prima lite tra noi due, ne seguirono molte altre.
    
    Una sera in cui lei cercava l'ennesimo litigio l'ho lasciata da sola e sono uscito per tornare nei locali che frequentavo prima di lei, credendo di ritrovare gli stessi amici e le stesse atmosfere. ...
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