1. Serena cap3


    Data: 21/01/2019, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Hardcore, Autore: MisAlys, Fonte: xHamster

    ... questo!
    
    “Rimani immobile, puttana.” Le bisbigliò all’orecchio. Non c’era nemmeno bisogno di precisarlo… le gambe di Serena si erano fatte di ghiaccio, bloccate dal non sapere cosa ora sarebbe stata costretta a fare.
    
    Le sfuggì comunque un “oh mio dio…” quando lo vide estrarre dalle tasche ancora i collant… no… non ancora la stanzetta… non ancora quello che…
    
    Marco aveva idee diverse.
    
    Si chinò, legando un cappio della prima calza al piede del bancone. Poi prese una seconda calza, e la fissò al lato opposto.
    
    Si rialzò solo per il tempo di dire “Immobile, puttana, ricorda.”, poi Serena sentì la gonna alzarsi da dietro, sospingere un suo piede verso l’esterno, mentre le corde improvvisate venivano fissate prima ad una caviglia, e poi, dopo averla fatta allargare, all’altra caviglia, un legaccio teso e stretto, che la costringeva a stare piegata di poco verso il bancone e a cosce larghe.
    
    La gente passava lungo la galleria, ogni tanto occhieggiava verso il negozio… chi distrattamente, chi in maniera più intensa. Serena era terrorizzata… qualcuno intuiva cosa stava accadendo? Qualcuno sapeva che il suo corpo era nelle mani dell’uomo che le stava accanto?
    
    Forzò sulle gambe. Nulla, non riusciva a chiuderle, vuoi anche per il piccolo piano di lavoro che le spingeva sul ventre e le imponeva appunto di restare leggermente piegata, gomiti sul bancone.
    
    “Rimani così, puttana… mi piace ammirarti da qui dietro… dai un’idea di disponibilità unica…” le diceva Marco, ...
    ... accomodatosi sulla sedia.
    
    Passavano i minuti, senza che lui si decidesse a scioglierla dalla posizione.
    
    Poi comparvero due ragazze sulla porta. Chiacchieravano indifferenti, mentre entravano nel negozio, solo un accenno di saluto verso di lei. Chiaramente, potenziali clienti che volevano fare un giretto.
    
    Niente di preoccupante, pensò Serena. Questo prima di sentire Marco alzarsi. Le fu accanto, appoggiandosi al mobile, accanto a lei. Le passò un foglio nelle mani, una normale fattura di acquisto, e con fare disinvolto, disse a Serena “mi aiuti a capire questo, Serena?”
    
    Il tono era a beneficio delle donne che ora stavano considerando delle gonne, a un paio di metri da loro, poi, in un sussurro Marco aggiunse “Devi tenerlo sempre in mano… non voglio vederti togliere le mani da questo documento…”
    
    Serena non capiva cosa significasse.
    
    “Fermo… fermo!!” ribadì lei con un bisbiglio, senza peraltro mollare il foglio, anche se la mano di Marco stava lentamente raccogliendo la gonna da dietro per passarla sotto l’indumento…
    
    “Non qui, non q-qui… al-almeno questo…” implorava sottovoce lei, girando di continuo la testa a controllare cosa stessero facendo le due donne.
    
    La mano di Marco era sotto la gonna, un movimento invisibile per le due clienti, ma assolutamente percepito da Serena… leggera… lentissima, risaliva lungo l’interno coscia, delicata… e…
    
    “Oh!” un urletto soffocato proruppe dalla bocca di lei, quando quel tocco raggiunse il taglio.
    
    Una delle due ragazze ...
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