1. Trichechi


    Data: 21/09/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi, Fonte: Annunci69

    ... riposo.
    
    Presto impararono il diverso e più emozionante ritmo che l’apparire del panorama odoroso imponeva. Rimanere così, per ore, stesi sui loro cuscini, con quegli indumenti semiaperti e passare da un effluvio all’altro era cosa che richiedeva una attitudine contemplativa che il lavoro, la vita sociale e il concetto banale di atto sessuale non sospettavano. Ormai vivevano sempre più intensamente quei momenti di immobilità, di affetto reciproco. I capelli, le ascelle, il vasto torace di lui, i ciuffi inguinali, se lasciati a loro stessi, segnalavano la loro presenza con effluvi caratteristici, individuabili con una precisione che non avrebbero mai sospettato prima. Nell’oscurità il naso li guidava l’uno verso l’altro in modo infallibile. E lui sapeva arrivare a prendere in bocca le grandi labbra di lei arrivando su di esse nell’oscurità, silenzioso e senza toccarla prima, afferrandole come una pantera afferra con delicatezza il proprio piccolo. Il richiamo degli odori era diventato travolgente, totale, inevitabile. Il loro studio era dunque tutto nel controllarle la pulsione sessuale, ritardandola nel lago tranquillo della contemplazione reciproca. Era questo il tesoro che andava perduto con l’acqua dei bagni.
    
    Alla televisione, che lui accese senza volume e scorse per un po’ con il telecomando apparivano notiziari, guerre, comici, danze, cantanti lirici e documentari d’archeologia. Ma fu quando apparve la colonia dei trichechi stesi l’uno sull’alto nel fango vicino ...
    ... all’acqua, che tutti e due furono folgorati dalla somiglianza con la loro situazione: Ecco cosa fanno tutto il tempo, gridò lei: si annusano! Il canale degli animali rimase aperto, sempre senz’ audio. Scimmie, pinguini, leoni, pesci... tutti guidati dall’odorato, tutti con apparati olfattivi frementi, attenti, più importanti di tutti gli altri organi, compresa la vista. A tutti essi si sentivano ora più vicini.
    
    Le loro vacanze si svolgevano in località selvagge e poco frequentate. Avevano rinunciato a prenderle nei periodi di punta e calcolavano, calendario alla mano, il ritmo mestruale di lei, programmando settimane attorno al giorno presumibile dell’ovulazione, che lei avvertiva regolarmente, e decidendo in base ad esso il programma di viaggio.
    
    Fu in una di queste vacanze, molto prolungata, ai tropici, che fecero un passo ulteriore: avevano affittato una villetta a Fernando de Noronha, un isola brasiliana al largo di Pernambuco. La casa era dotata di una propria spiaggia, in una situazione completamente solitaria. C'era una costruzione di legno che in passato era servita per il rimessaggio di barche e che ora era attrezzata con amache e una cucina. Lì passarono circa due mesi, senza lavarsi mai e vivendo per lo più nudi. Scoprirono che in quel tipo di vita quasi animale le soro secrezioni trovavano il giusto equilibrio, e non aveva più senso lavare la pelle naturalmente grassa.
    
    Rimanevano, certo, odori repellenti: il sangue mestruale e quelli di putrefazione. Ma non ...
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