1. Trichechi


    Data: 21/09/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi, Fonte: Annunci69

    ... alimentari, infinitamente più ricchi di suggestioni. Fra gli olii di semi la scelta era vasta e primeggiava su tutti l'olio di sesamo, da usare mischiato ad altri meno forti. Ma la vera avventura erano i grassi animali. Il burro, di cinematografica memoria, era sempre presente vicino a loro. Alcuni formaggi avevano valenze interessanti. Avevano poi esperito lo strutto di maiale, il grasso avanzato delle bistecche, fino ad arrivare a rarità come il grasso di foca, lo spermaceti o l'olio di capodoglio, che lui si procurava in modi rocamboleschi e le presentava come un re mago, in contenitori preziosi e insoliti. Ma anche il semplice olio di fegato di merluzzo, che si trova in tutte le farmacie, mischiato ad altri umori, rivelava colori e profondità insospettate.
    
    Un po’ per evitare l’uso di saponi o schiume, un po’ per intuizione, lui si era lasciato crescere la barba e adesso aveva l’aria di un fondamentalista afghano. Anche quella era stata fonte di interessanti sorprese. In generale, tutte le aree del corpo fornite di peli producono un loro odore particolare, determinato dalle diverse ghiandole che le abitano. Le secrezioni sebacee e sudoripare si potevano depositare sulla pelle delle mani, sulle dita che, imparando la tecnica di questa raccolta, una specie di massaggio, avevano fatto loro scoprire un nuovo universo sensibile alla base dei peli stessi. Al confronto della raffinatezza dell’odore di quello che lui chiamava “grasso di fica” il ricordo delle prime ...
    ... esperienze prendeva l’apparenza di una iniziazione. Ma i capelli, le sopracciglia, gli inguini e le ascelle avevano ora assunto significati ruoli distinti, come istituzioni di una società complessa. I radi peli che crescevano attorno ai capezzoli di lei erano un segnale preciso di un odore che, una volta scoperto, prendeva possesso di una porzione della memoria che sembrava pronta ad accogliere lui solo e nessun altro.
    
    Le ascelle. L’estate era passata da un pezzo e tutti e due avevano i loro bei cespuglietti di peli, perfetti ricettacoli dei sudori che nel giro di un paio di giorni iniziavano a diffondere segnali precisi e irresistibili. Le ascelle erano l’antipasto, lo starter. Il sapore di una ascella non lavata fu una scoperta. Prendeva alla base della lingua e non scompariva, poi, tanto facilmente.
    
    Il piacere dei movimenti lenti, che già conoscevano, prendeva in quelle circostanze un ritmo nuovo, quasi rituale. La pelliccia ed il caftano avevano ormai un’aura sacerdotale. Prima di fare l’amore facevano passare un tempo infinito. Quando lei muoveva le gambe, una ventata più forte usciva da sotto il bordo della pelliccia, e consigliava a lui l’immobilità. Il membro era spesso in erezione, e ad ogni folata diveniva durissimo, da far male. Ma con calma, con cura, poteva perdere la tensione e ritirarsi. Allora l’odore di lui si faceva un mo’ meno forte. I nasi ormai esperti dettavano loro un ritmo sconosciuto e solenne, nel quale parevano invertiti i criteri di attività e di ...
«12...567...»