1. Trichechi


    Data: 21/09/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi, Fonte: Annunci69

    Quando si conobbero, lui usava un’ essenza femminile, Shalimar di Guerlain, lei Chanel n. 5. La loro prima conversazione, nata un po’ per caso negli uffici di un agente immobiliare, fu indirizzata e protetta dai pregi dei loro profumi, che ambedue avevano notato subito. Lui poté quindi proporre un aperitivo, che lei accettò. Non ebbe poi a pentirsene.
    
    Era uno di quei rari uomini che hanno ben presente che per le donne non tutti i giorni sono uguali e cercava di informarsi, con delicatezza, delle condizioni della sua compagnia occasionale. Quando lei capì dove andavano a parare certe domande, certe osservazioni sulla notte, sulla luna, sulle inondazioni in Francia e sul fango che travolgeva le case e le persone che ci vivevano dentro, fu prima meravigliata e quasi interdetta. Lui se ne rese conto subito e cambiò apparentemente strada, ma poi ritornò al suo tema, offrendole diverse possibilità di commentarlo informandolo, implicitamente, del suo stato. Quella conversazione ricca di doppi sensi che le lasciavano la libertà di considerarla o no irriverente, le aveva improvvisamente donato un mondo ricco, pieno di significati, di ambiguità e di potenziali malintesi, che un poco la preoccupavano, facendola esitare a rispondere. E anche questo a lui non sfuggì. “Adesso parlo io”, disse con il tono della guida che prende il comando della colonna. Cominciò a raccontarle di quando aveva risalito il rio delle Amazzoni, fino ad un piccolo porto dove con un servizio di areoplanini si ...
    ... poteva arrivare fino in Perù. Lei, che aveva da poco buttato via l’ultimo tampax e si era messa un assorbentino sottile, tanto per prevenire inondazioni in quello che fra sé e sé chiamava il Bangladesh, o il delta del Nilo, tanto era capace di allagarsi all’improvviso, cominciò a sentirsi inconsuetamente allegra.
    
    Si rese conto di aver deciso, da una decina di minuti, che con quell’ uomo lì avrebbe fatto sul serio. Iniziò una discussione sui sapori, e sulla scelta del ristorante. Finirono alla Acquolina d’Abruzzo perché era a due passi. Fra il pecorino e le fragole erano ormai sicuri tutti e due di come sarebbe andata a finire.
    
    Chiusa la porta di casa lui, salito a “bere un bicchiere”, la attirò dolcemente ma passò parecchio tempo prima che le loro lingue cominciassero una complicata lotta. Tutti e due avevano imparato che, come il cibo, il sesso ci guadagna ad essere consumato lentamente. Finirono a toccarsi con cautela sul divano, eccitandosi in maniera sempre più intensa, finché cominciarono a baciarsi e la lingua di lui prese, con lentezza di lumaca, la via del suo orecchio. Un gioco conosciuto ma sempre eccitante. Dietro l’orecchio, una sorpresa: Chanel n. 5. Lei lo metteva sempre nello stesso posto. Quella sera lo aveva fatto diverse volte ed aveva formato come un deposito. Una nuvola raffinata al momento dell’incontro, in automobile o al ristorante, in bocca dava una sensazione che era difficile dire piacevole, e certo non preferibile al gusto della mozzarella di ...
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