1. Ricordi di Liceo


    Data: 02/01/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    ... aderivo non mi sembrava segnale di dispiacere!
    
    Non avevo voglia, però, di farmi vedere dal trio di amichette pettegole, che avrebbero raccontato di averci visto andare via assieme a praticamente tutto l’istituto una volta a casa.
    
    Più per una questione di affari miei, e dispetto a loro.
    
    Baciai ancora Simone, e ci accordammo per starcene per i cazzi nostri per un venti minuti, e poi filarcela ognuno per conto suo.
    
    Andai da Sonia, chiedendole se per favore potesse evitare di venire in camera nostra per un po’, o comunque di bussare.
    
    “Perché?” chiese indagatoria. “… Insomma, io e Simo…” arrossii un poco. “… Un po’ di
    
    “. Dissi, sbagliando l’accento.
    
    “Che cosa?”
    
    “Intimità!” ripetei, dandole una manata.
    
    Si divertiva sempre a far finta di non capire e provocarmi, ma era una brava ragazza. Acconsentì al lasciarmi alla mia
    
    e alla fine raggiunsi l’albergo e la mia camera.
    
    Cinque minuti dopo arrivò anche Simone.
    
    Fu un poco… Imbarazzante.
    
    Si mise a guardare la camera, commentando che il bagno fosse più grande della sua, e si mise sul letto accanto a me, prima di cominciare a baciarci. Era così.. Teso.
    
    “Guarda cosa ho rubato dalla festa!” dissi sorridendo, alzandomi e prendendo dalla borsa una bottiglia di vodka.
    
    “Ma! Vik!” borbottò lui, mentre svitavo il tappo. “Che c’&egrave?” feci spallucce, prima di berne un sorso dalla bottiglia.
    
    “Non si fa!” mi rimproverò, prima comunque di allungare la mano, evidentemente bisognoso di sciogliersi un ...
    ... po’. Tornammo a baciarci, e a dare un paio di altri sorsi, a carezzarci, mi insinuai sotto la sua camicia con un maglione imbarazzante, e quasi dovetti buttargli una mano sulle tette. Aveva il cuore a mille, mentre ne saggiava volume e consistenza.
    
    Armeggiai non troppo sensualmente con i suoi abiti, cercò di farlo anche lui, e finimmo a spogliarci quasi del tutto da soli, ancora acerbi nei nostri amoreggiamenti…
    
    Non vi dico con il reggiseno.
    
    Dopo un minuto buono di tentativi di slacciarlo, ci pensai da sola, gustandomi lo sguardo che fece quando lasciai scivolare le coppe giù dai miei seni un po’ lentamente.
    
    “… Sono le prime?” sorrisi.
    
    Ovviamente annuì, ma seppe in fretta che cosa fare, e nemmeno io ero del tutto un catalogo di esperienze in materia. Ero un’entusiasta, e con entusiasmo cercai di calare i suoi pantaloni.
    
    Tra cintura e bottoni e zip, finì che ci pensò più lui di me, ma con le mutande ci misi molto meno.
    
    “…” si creò un silenzio un po’ imbarazzato. Il pene di Simone, da me già tastato più volte, sembrava aver deciso che lui quel Capodanno lo avrebbe passato in raccoglimento spirituale.
    
    Flaccido come una salsiccia malriuscita.
    
    “Scusami…” piagnucolò
    
    B&egrave, non era certo colpa sua, era… Mi sdraiai su di lui, ricominciando a baciarlo, portandomi le mani sui seni. “Diamogli un po’ di tempo…” sorrisi, in realtà a disagio in una situazione inedita. Non che, come detto, avessi scopato tutto l’elenco telefonico della Provincia, ma i ragazzi ...
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