1. Ricordi di Liceo


    Data: 02/01/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Viktorie, Fonte: RaccontiMilu

    Sapete bene cosa succede quando a volte si mette in ordine in casa, vero?
    
    Che capita sempre quell’oggetto, quella foto, quel documento, che invece di passare velocemente in mano e finire dove deve finire (una delle 45 cartellette di plastica diverse, cestino, scatolone del
    
    …) ci rimane in mano per un po’.
    
    E’ un momento rischioso, perché può portare all’aprire altre cartellette, altri portadocumenti, scatole, sacchettini, pacchetti… E quella che era iniziata come una mattinata di intensa e decisa riorganizzazione di una stanza, finisce nella palude del ricordo.
    
    E infatti, eccomi qui con una foto del Liceo, l’ultimo anno, ad una festa di Capodanno in cui quasi tutta la classe era riuscita a finire in vacanza in montagna, tutti splendidi disagiati con più brufoli che neuroni funzionanti. Anche perché, vuoi la presenza di qualche maggiorenne, era già una di quelle feste in cui non si brindava solo a mezzanotte con mezzo bicchiere di spumantino…
    
    Ecco a sinistra Sonia, mezza tagliata via dalla foto, con la pupilla devastata dal flash.
    
    Dietro di lei Agata, con un’espressione da lepre sulla statale che sta fissando intensamente il camion che le arriverà addosso.
    
    Abbracciato ad Agata, ecco Andrea, il suo ragazzo. Il genere di persona che quando vedeva la foto di una birra era già ubriaco. E stranamente, migliorava anche in quanto a intelligenza ed acume.
    
    Credo nel tentativo di donare una scoppola ad Andre sono ritratti Luca e Marco, due fratelli dai nomi più ...
    ... evangelici del mondo, abbastanza inseguiti da qualche coetanea perché bravi giocatori di calcio, vagamente autori di qualche rush adrenalinico in classifica di una squadra locale, mai passata comunque oltre la serie
    
    sponsorizzata generosamente da un’azienda produttrice di cementi precompressi del loro paparino.
    
    Di Luca, si diceva anche che non solo il genitore possedesse grossi pali di materiale duro.
    
    All’altro capo della foto Fabia, Rebecca e Roberta, il trio di amichette sempre in tiro che pure nella foto si mostrano come le migliori del mondo.
    
    Dietro di loro ragazzi di un’altra classe, forse. Roberta finge amichevolmente di tenere il braccio di un’altra ragazza, abbracciata a Simone.
    
    Sì, quasi in centro, scostato brutalmente dai fratellini del goal, Simone, un ragazzo alto e un po’ allampanato, che praticamente sta per fare una doccia di vino a una ragazza, che un po’ tirata da Roberta, un po’ abbracciata a lui, eviterà una lavata di rosso sulla maglia per un soffio.
    
    Per quanto il rosso scuro fosse sempre stato il mio colore preferito.
    
    Sì, eccomi lì, bella orgogliosa di essere praticamente ancora la prima dell’intera classe a caricare altezza e forme da donna, l’esploratrice del mondo dei reggiseni sportivi per l’ora di ginnastica, quella rimproverata dalla professoressa di Italiano per il suo vestiario vagamente punk-rock, una fase che attraversavo con giubbotti di pelle, rossetti scuri, capelli non troppo corti ma scientemente sparati a diversi punti ...
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