1. Il mare d’inverno


    Data: 01/01/2019, Categorie: Etero Autore: xtrans, Fonte: Annunci69

    ... durante le quali abbiamo percorso la spiaggia in lungo ed in largo. Dentro di me so che non dovrei, ma la fedeltà non è mai stato il mio forte, e mi lascio andare. A quanto pare si lascia andare anche lei e anticipandomi di un soffio: “a ver, te gustaría comer algo conmigo?”, poi continua con un mix di italiano e spagnolo “a lo mejor...non dovremmo...pero me gusta tu compañía” dandomi un pugno sulla spalla.
    
    Non esito un istante “me encanta estar contigo, sería un placer seguir nuestra conversación!”. Anche lei non ha esitazione e “per me no hay problema però non é il caso che ti vedano con un’altra ragazza, verdad? Pues podemos ir a mi casa. Adoro gli spaghetti, peró tendrás que cocinar tú!”. Diretta e coincisa.
    
    “Si, non é bene che mi vedano in giro con te. Tienes muchísima suerte Alba, cocino muy bien! Allora portami da te!” E dicendole così le porgo il braccio a cui lei si aggrappa compiaciuta e “vamos!”
    
    Non dobbiamo camminare molto, lungo il tragitto non una parola, solo sguardi e sorrisi.
    
    Arriviamo al suo alloggio in un tipico condominio abitato solo l’estate, solleva gli occhiali portandoli sulla testa, tira fuori le chiavi dalla tasca del piumino e apre il portone. Richiudendosi il rumore rimbomba per l’atrio deserto e guardandomi mi dice che in tutto lo stabile c’è solo lei. La correggo “solo noi!”. In risposta mi guarda a annuisce e di getto aggiungo “se qualcuno qui dentro gridasse non lo sentirebbe proprio nessuno”. Ora in risposta si morde il labbro ...
    ... e “vamos para arriba”.
    
    La seguo salire per le scale e non posso fare a meno di guardare il suo sedere così rotondo e sodo ondeggiare deliberatamente davanti al mio viso. Non ha bisogno di girarsi verso di me per dirmi con tutta la malizia di questo mondo “ya sé que está mirando caballero”.
    
    Le rispondo con altrettanta malizia “bien, puesto que ya sabes lo que estoy mirando, pues adivina lo que estoy para hacer”. Lei si ferma a metà della rampa, uno scalino più su, e si gira verso di me. Non fa tempo a dire una parola che con un braccio le cingo la vita stringendola a me, con l’altra mano, palmo sulla guancia e dita che le avvolgono il collo, porto la sua bocca alla mia.
    
    Ci baciamo, le sue braccia attorno al mio collo, un’esplosione di istinti, le lingue si avvolgono a tratti con movimenti ampi quasi ci mangiassimo con avidità, a tratti con colpetti frenetici e vogliosi.
    
    Ci baciamo, le bocche sono incollate, ora la sollevo, le sue gambe attorno ai miei fianchi, la sua schiena contro la parete. Prende fiato, lasciandomi accesso al suo collo sottile su cui ora si concentrano i miei baci e la mia lingua. Posso sentire i suoi brividi scendere lungo i suoi fianchi ed arrivare alle sue gambe che si stringono ancor più attorno a me come una morsa. Una sua mano mi afferra i capelli e porta il mio viso davanti al suo, mi guarda intensamente negli occhi e “andiamo dentro..te quiero!”.
    
    La adagio di nuovo sul gradino, mi prende la mano e saliamo gli ultimi scalini. Apre la ...
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