1. Il mare d’inverno


    Data: 01/01/2019, Categorie: Etero Autore: xtrans, Fonte: Annunci69

    La sveglia suona, le 6.30, ma per fortuna questa mattina non per me. È la festa del patrono è quindi sono a casa. L’azienda per cui lavora invece la mia compagna è a Forlì, quindi stamattina la sveglia vale solo per lei.
    
    Si allunga a baciarmi prima di scendere dal letto e va in bagno. Sono assonato ma mi alzo anche io, preparo il caffè.
    
    Lei si veste, io in cucina guardo fuori dalla finestra un cielo invernale arrossirsi ai primi raggi di sole. Sarà una bella giornata.
    
    Il caffè è pronto e oggi riesco ad avere il tempo per apprezzarne l’aroma che si è diffuso per la cucina. Lei arriva, sorseggia la sua tazzina, “programmi per oggi?”.
    
    “Dormire! Poi penso farò due passi in spiaggia”. Lei sorride, sa che per me ogni occasione é buona per andare al mare indipendente dalla stagione, poi guarda l’orologio e si affretta verso la porta.
    
    L’accompagno, le apro la porta. Sono scalzo e l’aria fredda mi punge i piedi facendomi salire un brivido su fino alla nuca.
    
    Lei mi riscalda con un bacio, ci salutiamo, e va verso la sua giornata di lavoro. Ci rivedremo la sera tardi dopo i rispettivi allenamenti.
    
    Torno a letto. ma questa volta metto la sveglia perché non voglio rischiare di restare a dormire tutta la mattina quando invece posso godermi il mare d’inverno.
    
    Le 9.00, ecco la mia sveglia, stavo dormendo profondamente e ritardo un altro paio di di volte lo spegnimento totale della suoneria prima di decidermi ad alzarmi.
    
    Apro la finestra, il cielo è terso, ...
    ... azzurro, l’aria frizzante ma il sole scalda e invita a stare all’aria aperta. Non perdo tempo, mi vesto al volo e via verso la spiaggia a pochi passi da casa.
    
    Che bello andare al mare nelle mattine d’inverno quando tutti gli altri lavorano. In spiaggia ci sono solo io! Il mare è calmo, l’acqua trasparente riflette il cielo perfettamente e si colora di un azzurro inconsueto per questa zona.
    
    Mi siedo su un tronco arrivato con l’ultima burrasca e mi godo il sole e il rumore delle piccole onde che accarezzano la battigia. Rigenerante!
    
    Riprendo a camminare lungo la riva col sole che ora mi scalda le spalle e noto in lontananza una persona comminare nella mia direzione.
    
    Ora il mio sguardo è fisso su quell’unica sagoma che viene verso di me e più mi si avvicina più riesco a scorgerne i dettagli. È una ragazza, piuttosto minuta, piumino scuro, jeans e grandi occhiali da sole. Man mano che la distanza si riduce riesco a scorgere più dettagli. I jeans attillati fanno risaltare forme sinuose, ben proporzionate e piene e finiscono dentro degli scarponcini beige, il piumino nero fascia perfettamente il busto e i capelli scuri sono raccolti in una treccia. Sarà alta sul metro e sessanta circa, una trentina d’anni, penso, ma se c’è una cosa su cui mi sbaglio sempre è dare un’età alle persone.
    
    Ci incrociamo, nonostante gli occhiali scuri riesco a intravedere i suoi occhi che guardano i miei e quindi le sorrido. Il sorriso è ricambiato accompagnato da un “holaaa” con quella cadenza ...
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