Il mare d’inverno - Racconti Erotici

Il mare d’inverno

... muoversi insieme a lei. Accompagno i suoi movimenti, sempre lenti, profondi e andiamo avanti qualche minuto in questa danza tanto piacevole.

Lei aumenta il ritmo spingendo e ruotando il suo bacino perché il clitoride possa aderire al mio ventre. Ora le stringo i capezzoli con le dita. Lei si eccita ancora di più, appoggia le sue mani sul mio petto e si sporge verso di me, mette i piedi ai lati all’altezza del mio bacino e inizia ad andare su e giù con il movimento delle cosce.

Se lo prende tutto, avida, il suo viso è quasi rabbioso mentre spinge più che può. Le sue natiche sbattono su di me. Le mie mani continuano a stringerle il seno. Le gocce del suo sudore cadono sul mio petto, ma la cosa che mi fa impazzire di più è sentire scendere lungo la mia asta un flusso continuo dei suoi umori. Lo sento scivolare giù dal mio inguine, nitidamente, caldo, per inzuppare le lenzuola. Insiste sempre più forte tanto che inizio a sentire sul mio ventre gli schizzi del suo piacere ogni volta che le sue natiche colpiscono la mia carne.

Mi guarda, sempre rabbiosa, vogliosa, tesa, vede nei miei occhi il mio piacere, stiamo entrambi godendo intensamente, le mie mani strizzano il suo seno, le sue i miei pettorali.

Ci siamo! È il preludio all’orgasmo.

Accompagno i suoi ultimi colpi per penetrarla quanto più a fondo possibile ed eccola esplodere ancora, gridare “que rico!!!”.

Continua a muoversi perché sa che ora il mio orgasmo è vicino e dato un altro paio di colpi si affretta a scendere e a prendermelo in bocca.

E lì vengo, mentre la sua mano con movimenti rapidi e brevi si stringe alla base del glande per poi fermarsi non appena sente che non ho più niente da darle.

Crolla a fianco a me, sudata, appagata così come lo sono io.

Di nuovo occhi negli occhi a scambiarci un sorriso, un bacio, entrambi sorpresi da questa giornata ma ancor più da un feeling che così non è sempre facile trovare.

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