1. Greta, la professoressa


    Data: 18/12/2018, Categorie: Etero Poesia, Autore: Stampyfi78, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Greta, ho 39 anni e insegno in un istituto tecnico. Avrei sempre voluto insegnare in un Liceo, dato il mio diploma del Classico e una laurea in lettere moderne a pieni voti. Purtroppo, invece, mi ritrovo ad insegnare in questa, con delle classi che, si sa, sono piene di ragazzi. Sono considerata attraente per loro, e lo capisco dai loro comportamenti e da come li ho sentiti parlare di me. Lì dentro, infatti, sono la professoressa più giovane.
    
    Ma la mia avventura non si &egrave svolta a scuola, bensì fuori da essa, a casa mia. Infatti, per aiuti economici verso la mia famiglia, ho deciso di fare lezioni di recupero in italiano, latino, greco e filosofia a tutti coloro che ne avessero bisogno.
    
    Un giorno venne un ragazzo, di 18 anni. Si chiama Marco, ed &egrave un normalissimo giovane della sua età, solo che sembra di un paio di anni più piccolo, un po’ più ragazzino rispetto alla sua vera età. Ha dei capelli castano chiarissimo lisci, degli occhi verde scuro, alto nella media, circa 1.75 e un corpo ben proporzionato. Egli inizialmente era abbastanza timido, e mi chiese lezioni di latino, sporadicamente qualche ripasso di italiano. Effettivamente per me era strano ricevere un ragazzo per il recupero, vi era infatti soltanto un altro ragazzo che assistevo, il resto erano tutte ragazze, provenienti, tra l’altro, dal classico. Marco invece era dello scientifico, molto studioso e intelligente. La sua prima lezione la ricordo bene: era imbarazzatissimo, ma le prima ...
    ... lezioni le faccio da soli, per non farli sentire imbarazzati anche con altri studenti, e per far prendere loro un po’ di confidenza con me.
    
    Di latino qualcosa capiva, ma aveva qualche lacuna qua e là. Non pensavo di doverlo assistere per più di qualche mese infatti. Lui era diverso dai ragazzi della sua età: divenne dopo molto confidente, divertente e scherzoso. Successivamente notai che mi guardava non di certo con indifferenza: fissava i miei capelli biondi e corti, i miei occhi e quando io sorridevo, sorrideva a sua volta e gli si illuminavano gli occhi. All’inizio non ci feci molto caso: anzi, era bello parlare ed insegnare a qualcuno che ti apprezza e capisce ogni cosa che pronunci. Comunque man mano nelle nostre lezioni si parlava meno di latino e più delle nostre vite personali: gli dissi infatti che ero sposata, ma che mio marito veniva pochi giorni alla settimana, e alle volte neanche, poiché lavora molto lontano. Mi lamentavo anche di quelle poche volte che stavamo insieme, perché mi dava davvero poche attenzioni (al contrario di Marco..). Sapeva che avevo due figlie piccole, infatti le vedeva girare per casa ogni tanto. Lui invece mi disse di avere pochi amici ma con cui si trovava bene, bei voti a scuola a parte il latino (chiaramente) e che ancora non aveva trovato una ragazza: disse che la maggior parte delle sue coetanee non gli piacevano.
    
    In ogni caso le settimane andavano avanti, e lo misi a studiare con altre studentesse che seguivo per guadagnare tempo. ...
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