1. Greta, la professoressa


    Data: 18/12/2018, Categorie: Etero Poesia, Autore: Stampyfi78, Fonte: RaccontiMilu

    ... portò giù accompagnandola con la sua: per pochi istanti avevamo le mani l’una nell’altra, e potevo sentire la felicità che persuadeva il mio corpo. Quei pochi istanti non li avrei certo rimossi presto.
    
    ‘Vuoi un caff&egrave per rianimarti?’ gli chiesi, e lui accettò prontamente.
    
    Allora mi alzai e mi avvicinai al lavandino, con accanto la macchinetta del caff&egrave, e iniziai a prepararlo. Nel frattempo parlammo del più e del meno. Ma la sua voce da gioiosa si fece inspiegabilmente sempre più seria, come se non fosse lui. Non faceva paura, era semplicemente’ seria. Non ci feci caso, continuai a stare con lo sguardo rivolto alla macchinetta, non mi girai.
    
    A quel punto sento due mani sui miei fianchi, che mi toccarono dolcemente ma anche fermamente. Inizialmente non mi girai, rimasi immobile, ma non c’era bisogno: entrambe le mani mi accompagnarono per voltarmi. In quei momenti provavo molta euforia, e lo vidi, a pochi centimetri da me. Sentivo il suo fiato sulla mia pelle; e senza che neanche me ne resi conto, mi baciò di scatto. Un bacio alla francese, appassionato, lungo. Non mi teneva dal volto, ma ancora dai fianchi, anche se sta volta scese un po’ più giù, fino alle cosce, all’altezza del sedere. Era tanto dolce nei suoi movimenti, ma anche deciso, mi lasciai trasportare per poco, quando riconobbi quello che stavo facendo: mentre la sua saliva entrava in contatto con la mia, ed egli girava il viso affinché potesse mettere più passione in quello che faceva, lo ...
    ... allontanai di scatto, con una faccia che dire stupita &egrave dire poco.
    
    ‘Marco.. ma.. io..’
    
    ‘Non dire niente.’
    
    ‘Ma ti rendi conto di quello che hai appena fatto?! &egrave normale secondo te?!’.
    
    ‘Greta, quando intendo donne che mi interessano, con cui mi trovo bene a parlare e discutere, &egrave ovvio mi riferisco a te amore mio. Tu sei il mio unico pensiero’.
    
    ‘Smettila, non so che sono io. Ti stai sbagliando, il tuo &egrave solo un momento di confusione. Come puoi pensare che potessi starci, e come puoi prendere tutto d’un tratto questa confidenza?!’.
    
    ‘Da come mi guardi anche tu. Adoro i tuoi sguardi, e lo sai, lo riconosci, anche tu provi qualcosa per me, e non dire di no’.
    
    ‘E invece lo dico eccome! Stai esagerando, stai rompendo il bel rapporto che ci eravamo creati!’.
    
    ‘Allora perché quando studio sono sempre da solo con te? Lo so che anche a te piace, e non c’&egrave nulla di male, anzi’.
    
    ‘Stai solo cercando ti colmare la tua breve storia andata male’.
    
    ‘No, non &egrave vero’.
    
    ‘Ed inve..’ e mi baciò di nuovo, con una foga come quello precedente, quasi superiore. Questa volta mi strinse attorno a s&egrave, con le sue braccia avvolte a torno alla mia schiena, ricurva addosso a lui. Le sue labbra erano attaccate alle mie, e non smetteva un attimo di muoverle per provare piacere. La sua lingua era di nuovo dentro la mia bocca, mentre io cercavo di ritrarre la mia. Ma egli non mollava l’osso, e lo dovetti staccare con la forza.
    
    ‘Adesso basta, ...
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