1. Greta, la professoressa


    Data: 18/12/2018, Categorie: Etero Poesia, Autore: Stampyfi78, Fonte: RaccontiMilu

    ... ragazzino di soli 18 anni appena fatti, che mi faceva eccitare più di ogni altro uomo, bagnandomi solo guardandolo. Stava per venire con una donna per la prima volta, e quella donna ero proprio io, la sua prima esperienza. Ma a me non importava di ciò, non so se c’era futuro tra noi: ma il sesso che mi dava era indescrivibile, e lo rifarei altre mille volte.
    
    Dopo la dichiarazione, mi diede un breve bacio unicamente con la lingua, che io subito ricambiai. Allora mi prese dai capelli, con un misto tra dolcezza e caparbietà (come solo lui sa fare) e mi portò con il viso davanti il suo enorme uccello: gli feci cenno che per me andava bene se voleva venire su di me. Così, senza che parlasse, mi fece capire che voleva lo masturbassi io per l’ultima parte, e così feci, senza tirarmi indietro. Lo guardai nei suoi profondi occhi verdi, successivamente scesi stuzzicando le sue palle con la lingua, finché non capì che il momento era arrivato: tutto il suo seme si riversò sulla mia faccia, completamente sporca. Ero più che soddisfatta.
    
    Dopo qualche istante, vidi dei fazzoletti accanto a me, sul tavolino: li presi e mi asciugai. Lui era ancora alzato, esterrefatto da ciò che era appena avvenuto. Io sorridevo, felice per l’avvenuto. Così ritornai di fronte a lui, e lo baciai di istinto, ancora nudi, con la passione paragonabile al bacio iniziale, quello prima di iniziare il rapporto. ...
    ... Nuovamente non riusciva a staccarsi dalla mia lingua, ma capii che si stava facendo troppo tardi, così dovetti allontanarmi io. Andai verso la cucina, ed egli si sedette sul divano esausto dopo questa prima volta sfiancante. Poco prima di entrare mi girai ed accennai ad un ultimo sorriso, e osservai che continuava a mangiarmi con gli occhi il mio sedere che sculettava ad ogni passo. Corsi in fretta a farmi la doccia, con l’ansia che le bambine potessero ritornare a casa prima del previsto, mentre nel frattempo Marco si rivestiva ancora in salotto.
    
    Appena uscita, in accappatoio bianco, tornai da lui, che già era pronto. Allora lo accompagnai alla porta, dove avemmo modo di salutarci.
    
    ‘Allora ci rivediamo settimana prossima, professoressa’.
    
    ‘Certamento, Marco, ma mi raccomando: non prenderci troppo gusto, dobbiamo anche studiare’.
    
    ‘Sicura riuscirai a resistere?’.
    
    ‘Lo spero, ma non sarà facile, amore mio’.
    
    Subito mi strinse a s&egrave e mi gettò al muro: nonostante avessimo già avuto il coito, era ancora in preda alla foga ed agli ormoni. Mi baciò per l’ultima volta quel giorno, mentre col suo ginocchio massaggiava la mia fica, continuando ancora a farmi eccitare. Dopo qualche secondo dovemmo separarci, e lo salutai. Sapevamo entrambi non sarebbe finita lì, che ci sarebbero state altre occasioni. Non so certamente per quanto, ma ancora lo faremo, e di questo ne sono certa. 
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