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Senza Rete
Data: 31/10/2017, Categorie: Sensazioni Autore: Caliban, Fonte: RaccontiMilu
... propri passi che risuonavano nelle proprie ossa. Giunse in cima e si avviò alla scaletta che conduceva al tetto, aprì la serratura con una delle chiavi del mazzo di Orrore e uscì all’esterno. L’aria era fresca, un vento intenso le scompigliò i capelli portando con se parole lontane, ricordi. Lui amava Shakespeare, spesso a letto dopo aver fatto l’amore leggeva alcuni brani, intensi, profondi. Giunsero così parole dal Giulio Cesare. ‘e soffi pure il vento, ormai si gonfino i flutti e balli il legno! La tempesta è in atto e tutto è affidato al caso’. Si abbandonò alla tempesta che la scuoteva dentro come il vento aggrediva la grande quercia del giardino. Sfilò dalla testa la lunga camicia, umida di sangue e la gettò a terra, quindi si sfilò anche le mutandine. Allargò le braccia, muovendosi a piccoli passi, nuda nel vento. I piedi la condussero sul lato nord, proprio di fronte all’albero. La luce della luna si rifletteva sulle foglie che impazzivano, risuonando tra i rami. Giunse al bordo. Un’esile, giovane spirito nudo, sporco di sangue fuori, di vita dentro. Aveva in fondo commesso il peccato peggiore che un umano potesse commettere, non era stata felice. E senza fame e senza sete e senza aria e senza rete voleremo via.