1. L'ascensore


    Data: 12/11/2018, Categorie: Etero Autore: Daniela Rey, Fonte: EroticiRacconti

    E’ una mattina come tutte le altre; l’ascensore è pieno di gente indaffarata che sale, scende, pigia il pulsante, attende pazientemente il suo turno e, quando raggiunge il piano richiesto, esce dall’abitacolo e si avvia verso il proprio ufficio, siede alla propria scrivania, riordina le proprie carte, scorre gli impegni della giornata, legge le notizie via internet e inizia un’altra noiosa giornata di lavoro.
    
    Io non faccio eccezione: sono la responsabile del reparto vendite di una famosa multinazionale nel settore bibite e proprio quella mattina ho una riunione importante con i miei collaboratori ed alcuni clienti stranieri. Guardo il costoso orologio che ho al polso e sbuffo leggermente: le nove passate. Sono un po’ in ritardo sulla tabella di marcia: la riunione è tra circa dieci minuti e, prima di recarmi nella sala apposita, vorrei sedermi alla mia scrivania e riordinare gli appunti. Sono una molto precisa e metodica, detesto l’approssimazione, devo aver sempre tutto sotto controllo. Questo seppur lieve ritardo mi causa una leggera impazienza: tra i miei difetti, o i miei pregi, a seconda dei punti di vista, c’è anche una fissazione quasi maniacale per la puntualità. Se ho un appuntamento sono sempre quella che arriva in anticipo, mai in ritardo. Accidenti, tutta colpa di quell’incidente stradale in cui sono incappata venendo al lavoro! Decidendo di cambiare il solito percorso a causa dei lavori di asfaltatura della strada che percorro solitamente, ho trovato ...
    ... l’imprevisto sul mio cammino. Come si dice: mai lasciare la strada vecchia per quella nuova… Be’, pazienza, non sempre può filare tutto liscio no?
    
    Accanto a me c’è il solito sconosciuto che incontro quasi tutte le mattine da un po’ di mesi a questa parte: bell’uomo, distinto, modo di fare gioviale, alla mano, senza essere maleducato o cafone; ci salutiamo sorridendo ogni volta che ci incontriamo ma non abbiamo mai spiccicato una parola: del resto che ci sarà mai da dirsi? Non ci conosciamo, nemmeno so come si chiama, non so bene che incarico abbia, di sicuro una posizione piuttosto alta a giudicare dai vestiti che indossa, tutti di ottima fattura, dal profumo di qualità e dalla valigetta ventiquattr’ore griffata che costerà sicuramente una fucilata… Di che parlano due sconosciuti che si incontrano tutte le mattine sull’ascensore, del tempo per caso? Maddai, non siamo così banali su! Però è davvero carino: capelli castani tagliati alla perfezione, occhi verde-nocciola e un sorriso accattivante. All’incirca deve avere su per giù la mia età: saremo coetanei, anno più, anno meno…L’unica cosa che so è che scende sicuramente dopo di me, dal momento che quando io esco dall’ascensore, lui rimane ancora su. Chissà a che piano sale…Be’, un po’ mi incuriosisce, devo dire!
    
    A poco a poco l’abitacolo si sta svuotando; tutti stanno per raggiungere le proprie postazioni. Finché rimaniamo solo io e lo sconosciuto; che strano non era mai accaduto prima… Mi sento un poco in imbarazzo, quella ...
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