1. L'ascensore


    Data: 12/11/2018, Categorie: Etero Autore: Daniela Rey, Fonte: EroticiRacconti

    ... salvo qualche avventura di poco conto… Ma come mi ha scopata questo qui non l’ha mai fatto nessuno!
    
    “E come mai mi hai fatto chiamare?” faccio con nonchalance, come se la faccenda del suo divorzio non mi riguardasse punto, “Se è per la riunione che ho saltato, la motivazione la conosci benissimo”.
    
    Scoppia a ridere e mi dice: “Tranquilla, non ti ho fatto salire per questo! Volevo solo congratularmi con te”.
    
    “E…per cosa?” faccio io incerta. “Se è per la performance nell’ascensore potresti risparmiarti l’ironia…”
    
    “No, non è per quello” continua lui serio stavolta. “Mi congratulo con te per l’ottimo lavoro che stai svolgendo, per l’impegno e la scrupolosità, per la passione che ci metti in tutte le cose che fai, per l’ottimo rapporto che hai con i tuoi collaboratori, per le tue doti umane… Sai, le voci girano e su di te mi sono arrivate tutte queste informazioni”.
    
    Sono esterrefatta. Nessuno mi aveva mai parlato in questi termini, professionalmente, e non sapevo di essere così benvoluta tra i miei collaboratori. La cosa inizia a piacermi.
    
    “Ne sono lusingata…” dico.
    
    “E poi” continua “devo aggiungere il mio apprezzamento personale. Ti osservo da quando sono arrivato qui e non ho mai visto una donna più bella di te. Mi sei piaciuta subito, ...
    ... tanto che stamattina non ho resistito. Se la cosa ti ha indispettito ti chiedo scusa, ma non mi sembra che sia andata proprio così” aggiunge malizioso.
    
    “No infatti” confermo “Anch’io non ho fatto altro che osservarti da quando sei arrivato, mi hai colpito molto”.
    
    “So che sei libera anche tu, vero? Dimmi che non mi sbaglio”.
    
    “Hai preso bene le informazioni su di me, non c’è che dire” rido io.
    
    “Sei ancora più bella quando ridi ,lo sai? Credo proprio che questo sarà l’inizio di un’ottima collaborazione tra di noi, personale e professionale. Tra pochi giorni mi presenterò ufficialmente a tutti quanti, ma con te ho voluto farlo di persona e privatamente”.
    
    “Che onore!” rispondo un po’ ironicamente.
    
    “Andiamo a berci un caffè seduti tranquillamente in quella caffetteria nuova all’angolo? Non mi piace il caffè della macchinetta e vorrei offrirtene uno come dio comanda.
    
    “Volentieri” faccio “però sarebbe meglio scendere a piedi, non vorrei che succedesse un altro inconveniente come quello di stamattina!”
    
    “Perché, ti dispiacerebbe così tanto? A me no” fa lui sornione.
    
    Io faccio finta di pensarci su, poi gli dico: “Uhm…No, a pensarci bene no”
    
    Scoppiamo a ridere tutti e due, poi mi fa: “A proposito, mi chiamo Nicola, Nick per gli amici”. F I N E 
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