1. Io e le mie amiche. Avventure estive


    Data: 30/10/2018, Categorie: Etero Lesbo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Quando ho finito la scuola a diciannove anni, sono andata a stare per un paio di mesi da una mia zia.
    
    Questa mia zia ha una casa vicino al mare in Sardegna.
    
    Gentilmente mi diede una piccola stanza tutta per me.
    
    I primi giorni fu dura perché non conoscevo una parola di dialetto e li tutti lo parlavano e quindi non riuscivo a fare amicizia con nessuno.
    
    Poi grazie anche alle mie cugine iniziai ad apprendere qualche parola e per puro caso conobbi Michela.
    
    Come al solito sull’isola era un giornata ventosa.
    
    Mi trovavo in un bar vicino alla spiaggia.
    
    Michela, di cui ancora non conoscevo il nome, mi guardava con insistenza. Lei era con delle amiche e parlavano fra di loro. Dopo alcuni minuti si avvicinò a me e mi chiese se volessi unirmi al loro tavolo. Io accettai felicemente perché li non conoscevo nessuno.
    
    Michela era una ragazzina della mia età, più bassa di me con i capelli castani. Era molto spigliata e dava l’impressione di essere autonoma in molte cose. Sembrava più matura di quel che fosse.
    
    Mi presentò le sue amiche.
    
    Una era Alice, un ragazza che veniva dal nord dell’isola, pelle chiara, occhi azzurri come il mare, bionda con dei ricci bellissimi. Forse non era sarda. Anche Alice era della stessa altezza di Michela ma aveva già i seni grandi. Infine c’era Marcella , nera di pelle, alta , slanciata, due gambe esili ma forti che finivano con due belle cosce molto proporzionate. Aveva occhi e capelli neri, e un viso tondo e intrigante.
    
    Il ...
    ... pomeriggio lo passai con loro.
    
    Diventammo amiche e nelle giornate successive ci trovavamo in spiaggia per chiacchierare, prendere il sole e tutto ciò che quattro ragazzine potevano fare.
    
    In spiaggia le ragazze più grandi prendevano il sole in topless.
    
    Mi ritrovavo a fissare qualcuna di loro; quando me ne accorgevo voltavo il viso guardando da altre parti sperando che le altre compagne non si fossero accorte di quel atteggiamento da guardona. Il fatto è che quei seni così belli attiravano la mia attenzione senza un motivo plausibile.
    
    Le sere le passavamo a camminare nel lungo mare dove vi erano i bar e la musica. Ovunque era possibile mangiare un gelato e ballare.
    
    Una sera, prima di rientrare a casa Michela ci disse che l’indomani suo padre con il motoscafo ci avrebbe portato tutte, se avessimo gradito, in un isola di fronte alla spiaggia per trascorrere tutta la giornata insieme.
    
    Il viaggio fu emozionante con il vento sul viso.
    
    Ricordo che ridevamo tutte e quattro come delle matte per l’emozione e la nuova esperienza. Il tragitto era breve e poco dopo che il babbo di Michela ci sbarcò su di una piccola spiaggia bianca vidi che le tre amichette presero a togliersi il reggiseno rimanendo anche loro in topless. Si avvicinò Marcella dicendomi che nessuno ci poteva vedere e pertanto loro sarebbero state tutto il giorno così ma che io non ero obbligata a rimanere in topless.
    
    Anche se mi vergognavo un po’ mi tolsi anch’io il reggiseno.
    
    Fu una sensazione unica di ...
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