1. Un pensiero ignobile – atto secondo


    Data: 22/10/2018, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: lokrost, Fonte: RaccontiMilu

    ... parte di te, è molto più umida di ciò che può renderla il normale sudore.
    
    Eppure fai finta di niente, anche se ti senti le tette osservate.
    
    Osservate a tal punto che sembra te le stiano violentando. Pensi addirittura che forse, se un singolo sconosciuto te le stesse palpando, farebbe meno effetto vero?
    
    Ma come fai a resistere a tale pressione emotiva?
    
    Maledetta radio.
    
    Vorresti che quella macchina saltasse in aria, vero?
    
    Si, perchè non riesci a sentire cosa quei brutti porci commentano di te.
    
    Chissà cosa dicono.
    
    Forse quel ragazzo carino, con il pacco enorme ed i grossi pettorali, sta dicendo che sei una vacca da monta vero?
    
    Chissà come ti monterebbe allora?!
    
    E poi l’altro, quello alto e magro!
    
    Sei sicura, lui dirà di te questo : “quella puttella vogliosa, le spaccherei il culo fino a farla urlare. Guarda che tette! Le strizzerei fino a che mi prega di trapanarle la figa.”
    
    E poi per finire, quello piu basso, con una tartaruga che sembra vera al posto degli addominali : “le ficcherei il cazzo in gola e mentre le strizzo il clitoride, le scarico un litro di sborra direttamente nello stomaco.”
    
    I commenti dei maschi sono sempre sboccati, volgari, assurdi e chissà cos’altro vero?
    
    Eppure devi solo dare la colpa a te stessa ed al tuo esibizionismo!
    
    Mi domando però, se non sia il caso di farti un bagno gelido, per bloccare tutto quel fiume di umori che ti sta colando dalla patata.
    
    Sai, non puoi buttarti su quei maschi di fronte alle ...
    ... tue amiche.
    
    Lo so che lo faresti, eppure non puoi, altrimenti tutte penserebbero che sei solo una troia vogliosa di cazzo.
    
    E poi, se mai lo venissi a sapere io, immagini già la cinghia che marchierà con strisce violacee il tuo culo per diverse settimane.
    
    Ti verrà da piangere in certi momenti, eppure.
    
    … si cazzo, ammettilo !
    
    … eppure essere cinghiata, urlare e supplicarmi di smetterla ti fa bagnare come una vacca.
    
    No, non puoi assolutamente dirmelo, altrimenti la prossima settimana ti riporterei su quella roccia senza farti nemmeno mettere il reggiseno.
    
    E poi, la settimana dopo chissà, forse non ti farò mettere nemmeno più il perizoma.
    
    Forse in quel caso, quei maschi, se continueranno a venire, alla fine lo capiranno che vuoi fare la vacca da monta.
    
    Lo so che saresti talmente gentile da aggevolarli, lubrificarli se serve o addirittura incitarli.
    
    Finalmente ti sei decisa allora?
    
    Buttarti nel torrente finalmente ti rinfrescherà le membra e tutte le tue cazzo di idee da pervertita.
    
    Però l’acqua è fredda e ti tocca tornare subito sul roccione.
    
    Al sole potrai tornare a riprendere fiato e sopratutto passeranno i tremori dovuti all’acqua gelida.
    
    Ma a che prezzo?
    
    I tuoi capezzoli sul tessuto bagnato si vedranno?
    
    La tua patatina carnosa finchè non stringi un po le gambe, non pensi che sia più che visibile il suo contorno?
    
    Forse è meglio che accusi falsamente un malore e te ne torni alla macchina.
    
    O forse se vai verso la macchina, ...