1. Il collegio (quinto capitolo)


    Data: 18/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    ... mi misi seduta sul davanzale di una finestra da dove si vedeva un bel panorama e cominciai a studiare.
    
    Quando furono le quindici, l’aula cominciò a brulicare di brusii di voci delle ragazze. Andai nel mio banco.
    
    Quella strega di direttrice si sedette alla sua cattedra e rimase lì a osservarci come faceva di solito, così studiavamo e non facevamo rumore.
    
    Vidi le mie compagne di stanza una alla volta passarmi davanti, ma Brikena non c’era. Aspettai invano fino all’ultimo, poi sottovoce chiesi a Vilma, la quale mi rispose che non si sentiva molto bene e aveva chiesto il permesso alla direttrice di stare a letto.
    
    Mi preoccupai. Mille pensieri mi frullarono per la testa. Era colpa mia se lei ora si sentiva male. Ero stata troppo dura nei suoi confronti. L’avevo ferita. Non vedevo l’ora di andare in camera, vedere come stava, chiederle scusa. Il tempo però sembrava non passasse mai. Alla fine le diciassette arrivarono. Andai in camera per prima. Vidi Brikena frugare nel mio armadio.
    
    “Ciao Brikena. Come stai?” - le chiesi.
    
    Chiuse velocemente l’armadio e mi rispose che stava bene. Ora si sentiva bene. Le ragazze che entrarono dopo di me dissero: “Muovetevi! Finalmente possiamo uscire”. Non ce la facevano più a rimanere chiuse. Quanto le capivo!
    
    Aprii l’armadio per cambiarmi e vidi...
    
    Vidi l’interno tutto bianco e sulla porta tanti baci sparsi dappertutto stampati poggiando le labbra col rossetto.
    
    Guardai Brikena.
    
    “Era l’unico modo per chiederti scusa. ...
    ... Mi dispiace che non so disegnare come te”.
    
    L’abbracciai con tanto affetto e con un pennarello blu, scrissi in alto, ad arco, in maiuscolo:
    
    IL VALORE DELL’AMICIZIA
    
    Eravamo entrambe emozionate. La dolce Lina ci venne vicino.
    
    “Oh, come sono contenta! Voi due non dovete litigare mai. Siete d’esempio per tutte noi”.
    
    Poi mi prese il pennarello e scrisse la prima frase che firmò con il suo nome, all’interno della porta, sotto il titolo:
    
    Amicizia vuol dire condivisione.
    
    Poi passò il pennarello a Vilma che aggiunse un’altra frase e la sua firma:
    
    Accettare l’amico per quello che è, con pregi e difetti.
    
    Tutto d’un tratto vidi il pennarello che volava da una mano all’altra delle mie amiche e ognuna scriveva un suo pensiero, firmandosi. Qualcuna, presa dalla frenesia, ne scrisse più di uno. Alla fine venne fuori questo.
    
    Amicizia vuol dire condivisione.
    
    Accettare l’amico per quello che è;
    
    con pregi e difetti.
    
    Stare vicini nei momenti bui.
    
    Fiducia, perché l’amico è sempre sincero.
    
    Ricevere un sorriso quando siamo tristi.
    
    Donare senza riserve.
    
    Accettare ogni dono: è fatto col cuore.
    
    Non aver paura di sbagliare.
    
    L’amico saprà sempre perdonare.
    
    L’amico non finge.
    
    Non ti tradisce.
    
    L’amico non ci giudica.
    
    Nemmeno ci condanna.
    
    Ci aiuta in difficoltà.
    
    Divide quel poco che ha.
    
    Tesoro inestimabile.
    
    Se manca l’amico, lascia un vuoto incolmabile.
    
    Sulla porta facevano bella mostra i nomi:
    
    Lina, Vilma, Eliza, Fiore, ...