1. Un Paziente della Dottoressa Angela - La Ragazza del Treno


    Data: 26/10/2017, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... ginocchio. Lo presi tra le mani e feci finta di interessarmi alla stella disegnata sul collo del piede. In quella posizione aveva il piede sinistro sulla poltrona accanto alla mia e il destro tra le mie mani, lasciando quindi ai miei occhi la possibilità di posarsi anche in mezzo alle sue gambe. Certo, indossava i jeans, ma era comunque una posa provocante.
    
    «Allora?»
    
    Il suo piede era leggermente sudato ed emanava un odore non proprio all’acqua di rose. Rimasi quasi disgustato da me stesso nel constatare che quella puzza di piedi mi faceva un effetto afrodisiaco.
    
    In poche parole Charlotte era (bellissima) sporca e cattiva. Una ragazzaccia. Un sogno proibito.
    
    Sorrisi mentre con il pollice accarezzavo la stella sbiadita e bruttina che le conferiva sempre più lo status di ribelle (almeno ai miei occhi ma io sono vecchio, come faccio a saperlo…?).
    
    «Carina… Dunque, fai l’università?»
    
    «mh!». Da quel verso a bocca chiusa capii che assentiva
    
    «Cosa? se posso chiedertelo…»
    
    «Accademia di belle arti…Eh si!»
    
    «Un artista! Ch’avrei scommesso!»
    
    Charlotte alzo il piede sinistro e lo posizionò accanto al destro, sulla mia gamba.
    
    «Non ti dispiace, vero?»
    
    Senza proferir parola, grondante di sudore, iniziai a massaggiarle i delicati piedini smorti, prendendomi solo una breve pausa per togliermi la giacca e la cravatta, che mi stava letteralmente facendo impazzire. Lei, spronata dal mio gesto, gettò la cuffia accanto alla camicia, arruffandosi il suo folle ...
    ... caschetto azzurro.
    
    Sentivo le mani umidicce, i suoi piedi che sgusciavano fra le mie dita. All’improvviso, né a me né a lei interessava più sapere nulla sulla vita dell’altro. C’era una chimica tra noi che non saprei descrivere. Un povero cinquantenne schiavo del lavoro e degli impegni familiari e una sexy ventiduenne talmente arrapante da poter avere il mondo ai suoi piedi, letteralmente. Non aveva senso, ma in un certo qual modo, iniziai a pensare che un’occasione simile non mi sarebbe mai più capitata nella vita.
    
    «BIGLIETTO!»
    
    Il controllore. Un uomo calvo e con il pizzetto bianco. Rimasi di sasso.
    
    Mi immedesimai in lui. Stava osservando un vecchio porco con la camicia bagnata di sudore intento a massaggiare i piedini di una ragazza che, tranquillamente, sarebbe potuta essere sua figlia.
    
    Il sudore divenne ghiacciato. Deglutii. Avrei voluto scavare una buca e sotterrami da solo.
    
    Il controllore mi guardò sdegnato. Fece anche una smorfia. Con un tono di voce scocciato chiese nuovamente: «I BIGLIETTI, PREGO!».
    
    Sempre con lo sguardo basso, tirai fuori da una tasca della borsa il mio abbonamento. Charlotte lo estrasse dalla tasca dei jeans.
    
    Lo sentivo; mi fissava credendomi un maiale, uno schifoso pervertito che se la fa con le ragazze che hanno trent’anni meno di lui. Non potevo certo dargli torto.
    
    «SIGNORINA QUESTO NON È DI PRIMA CLASSE!» disse mentre agitava il biglietto di Charlotte e mi porgeva il mio.
    
    Lei, per nulla in imbarazzo in quella situazione, ...
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