1. Un Paziente della Dottoressa Angela - La Ragazza del Treno


    Data: 26/10/2017, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    ... notando quanto quel viso fosse al tempo stesso arrogante e incredibilmente dolce.
    
    Per l’appunto: “Perché mi sorride?”.
    
    “È così bella! Non fare figure di merda, stupido…”
    
    Si alzò in piedi, rivelando un’altezza non da poco per una donna e un fisico asciutto da atleta, e il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Notai la camicia militare color cachi che copriva una canottiera bianca, e un paio di jeans aderenti con un risvolto all’altezza delle caviglie.
    
    “Ma che fa? Viene da me? Una ragazza così bella, così giovane… Cosa vuole da un vecchio come me?”
    
    «Ti dispiace?»
    
    «Ma figurati!» dissi imbarazzato, togliendo la mia borsa a tracolla in pelle regalo di mia moglie dal sedile di fronte al mio e posizionandola in quello che stava al mio fianco. Mentre si accomodava, la ammirai in tutto il suo sciatto, trascurato e strafottente splendore giovanile.
    
    “Perché vuole sedersi proprio di fronte a me?”
    
    «Piacere, Charlotte!» disse porgendomi la mano. Con estrema delicatezza gliela strinsi. «Vittorio!»
    
    Notai che c’era un sensuale spazio di qualche millimetro tra i suoi incisivi superiori.
    
    «Uff, che caldo che fa oggi!» disse. Certo; il suo non era l’abbigliamento ideale per un’afosa giornata estiva. Si tolse la camicia militare, appallottolandola e gettandola sul sedile di fianco a lei, mentre la canottiera bianca mostrava come una sorta di logo forse appartenente ad un gruppo rock, o ad una banda di motociclisti. Notai solo dopo che buona parte del suo ...
    ... braccio destro era coperto da una sorta di tatuaggio tribale avviluppato a delle sensuali rose rosse. Lei notò che la stavo osservando.
    
    «Quanti anni hai?»
    
    «Io?... ehm… 50, o meglio, 51! Tu?»
    
    «22. Sei sposato, hai figli?»
    
    «Si e ho due figlie… Due femmine»
    
    «E se una di loro un giorno tornasse a casa con un tatuaggio come il mio?» Gonfiò le labbra a mo’ di canotto e sorrise, e io feci altrettanto.
    
    «Io… io in realtà lo trovo davvero bello!»
    
    «Dici sul serio?» disse accarezzandosi il braccio. In realtà mentivo; se le mie figlie adolescenti si fossero fatte un tatuaggio… Soprattutto che copriva quasi tutto il braccio… Probabilmente le avrei spedite in un collegio!
    
    «Chi te l’ha fatto è un vero artista!»
    
    «In realtà è un vero stronzo… È il mio ex… Almeno non l’ho dovuto pagare!»
    
    “Come fa una ragazza di 22 anni a coprirsi il braccio con quella roba? Doveva essere proprio una ragazza cattiva…” pensai osservando ancora il tatuaggio.
    
    «Ne hai?»
    
    «Che?»
    
    «Tatuaggi!»
    
    «Oh no… Non ho mai avuto l’occasione… E ora sono vecchio!»
    
    «Ma che dici? sembri molto più giovane della tua età; dovresti fartene uno, tipo questo!». Si piegò leggermente di lato, poggiando la testa contro il finestrino e spostando in avanti il sedere, quasi sciogliendosi sulla poltrona. Poi fece cadere a terra le infradito e poggiò i piedi sulla poltrona accanto alla mia, spingendo la mia borsa di pelle con i piedi nudi.
    
    «Guarda!». Uno dei suoi graziosi piedini poggiò il tallone sul mio ...
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