1. Le mie calde allieve - capitolo 7


    Data: 17/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... Ascoltami, ho un piano».
    
    «D'accordo, ma spicciati, perché la campana è già suonata!».
    
    «Ecco qui: Samira, il pomeriggio, finito il dopo scuola, non ha molto tempo: solo un quarto d'ora, al massimo venti minuti...».
    
    « Figurati se io non lo so!»,
    
    «Il venerdì sera va bene perché Silvia e Barbara sono più stanche degli altri giorni, e Samira ha un po' più di tempo. Inoltre la palestra resta vuota per una buona mezz'ora!».
    
    Mariella mi lasciava parlare, guardandomi con aria di chi la sa lunga, assaporando ogni frase e divertendosi per il mio nervosismo.
    
    « lo vorrei... vorrei che... tu arrivassi prima di lei, ti nascondessi da qualche parte, a esempio dietro l'anta dell'armadietto in cui teniamo i palloni. Trascinerei Samira verso il fondo della stanza e comincerei a spogliarla e a riscaldarla un po'. Tu potresti saltar fuori di lì a poco e unirti a noi. Non ti piacerebbe?».
    
    Mariella sollevò il capo senza dire né si né no.
    
    «Credi che Samira sarebbe d'accordo?».
    
    « Si, Samira è molto docile. Se io la convinco con le parole giuste farà quello che voglio, ma a te piacerebbe che lei ci stesse?»,
    
    «Direi proprio di si!».
    
    Vedevo i ragazzi avvicinarsi...
    
    « Bene, venerdì fai in modo di venire non appena è suonata la campana»,
    
    Lei mi strizzò l'occhio e si allontanò lentamente.
    
    Battei le mani.
    
    «Su, ragazzi, in spogliatoio! Ciro, riporta il pallone! Oliviero, metti via le magliette, sbrigati!».
    
    Il venerdì seguente vidi i miei colleghi andarsene ...
    ... e provai un senso di giubilo che riuscii a stento a celare. Mariella li incontrò sul corridoio. Silvia le fece una domanda e lei rispose che doveva venire a parlare con me. Una bella faccia tosta, la piccola! La accolsi a braccia aperte. Chiusa la porta, me la strinsi al petto e feci un lingua in bocca che mi procurò subito una sana erezione.
    
    «Su, nasconditi li e aspetta. Arriverà tra poco!».
    
    Lei scomparve dietro l'anta verde. Negli attimi di silenzio che seguirono la sentii respirare nervosamente.
    
    «Zitta, non far casino! Se ti sente subito mandiamo tutto all'aria!».
    
    Mi sistemai sul materassino. La porta si apri.
    
    «Gianni!».
    
    «Vieni, piccola Samira mia!».
    
    Lei richiuse la porta a chiave.
    
    Portava una tuta di jeans e sotto una camicia bianca di cotone.
    
    « Hmmmm, come sei eccitante vestita così! Avvicinati, su, piccolina!».
    
    Venne a mettersi sulle mie ginocchia e io me la strinsi forte al corpo. Dopo averle dato un gran bacio cominciai a spogliarla. Le mordicchiai la pelle bianca e morbida. Com'era tondetta e appetitosa!
    
    « Samiretta, voglio vederti tutta nuda!».
    
    Si alzò e si tolse i pantaloni, le mutandine di pizzo rosa si erano infilate tra le grandi labbra e dietro erano entrate profondamente nel solco tra i glutei. Che bell'orgetta sarebbe stata! Volevo che anche Mariella la vedesse.
    
    « Tienti addosso le mutandine e avvicinati!».
    
    Le allargai le cosce e infilai una mano sotto gli slips. Il suo sesso caldo era già rorido di umori. Mariella ...