1. Iniziazione e formazione


    Data: 13/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    I primi approcci con la sessualità risalgono senz’altro alla prima adolescenza; e l’ambiente non fu quello della città dove vivevamo quanto piuttosto quello del paesello di campagna dove ogni anno, puntualmente, andavamo a passare un mese e più della stagione estiva.
    
    Nello sperduto paesello i nostri genitori conservavano quasi intatte le radici della loro vita e noi figli costruivamo, spesso senza volerlo e senza rendercene conto, la parte maggiore della conoscenza extrascolastica ed extrafamiliare.
    
    Per questo, trovavamo affascinante e quasi vitale tornare ogni volta ad immergerci nell’atmosfera del paese.
    
    Tra le altre cose, avevamo costruito lì rapporti di amicizia con ragazzi (tutti di un’età intorno alla mia o dei miei fratelli) con i quali andavamo puntualmente a scoprire un mondo quasi impensabile in città.
    
    Tra gli altri posti, il più affascinante - soprattutto ad una certa età - era la riva del fiume in un punto dove faceva una grande vasca utile ad immersioni (vivamente sconsigliate dagli adulti e, forse per questo, molto più appetitose) con salti e tuffi spericolati.
    
    Poiché non potevamo dichiarare di andare a fare il bagno, non portavamo costumi (quelli che ne avessero avuto, naturalmente!).
    
    Inevitabilmente, si faceva il bagno nudi e il divertimento maggiore diventava l’osservazione, la misurazione e il confronto di piselli e pisellini (non era il caso di scomodare il termine sesso, per quelle dimensioni) e della più o meno evidente peluria di ...
    ... inguini e natiche; senza considerare, poi, gli scherzi, spesso feroci, sui sederi bianchi, rotondi e morbidi che condannavano alcuni, spesso i più piccoli, a sottostare alle prepotenze degli adulti che mimavano su loro scene di sesso.
    
    La chiave di svolta della mia educazione fu un giorno in cui i ragazzi locali decisero, dopo ampia discussione, di accompagnare ‘quelli di città’ nel loro posto segreto, dopo mille giuramenti sacri e inviolabili di non rivelare a nessuno quello che avremmo visto.
    
    Ovviamente, giurammo e li seguimmo nel folto del bosco fino ad una stalla isolata, dove ci dissero che alcuni allevatori del posto portavano le bestie dopo che avevano pascolato nel bosco.
    
    In un ambiente povero e nudo, con alcune masserizie che avevano visto tempi migliori, abbondavano solo balle di paglia ed escrementi di vacca.
    
    Mentre ci inventavamo rincorse e nascondini in quell’ambiente per noi misterioso e affascinante, entrò Saverio il mandriano del posto che tornava dall’aver sistemato le bestie al pascolo.
    
    I ragazzi si affollarono intorno a lui dimostrando una lunga conoscenza e Saverio fu con tutti affettuoso e simpatico; solo il più piccolino, Gigiotto, sembrava avere un’aria sospettosa e non partecipava con entusiasmo alle feste degli altri; ma presto lo coinvolsero e, nonostante qualche resistenza, lo fecero sedere sul pagliericcio che dominava una parete.
    
    Saverio a quel punto si adagiò sullo stesso pagliericcio con le mani sotto la testa.
    
    Tutti i ragazzi ...
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