1. La mia iniziazione sessuale


    Data: 11/10/2018, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Comici, Autore: revius, Fonte: xHamster

    ... avevano già assaggiato la figa. E io divenni, diciamo, l'amante del moro e del biondo. Quindi qui di seguito racconterò come me la spassavo col moro e poi col biondo. Ricordi indelebili del mio cuore, perché non mi trattavano male, mi trattavano da pari a pari nonostante io fossi più piccolo e gli piacevo proprio.
    
    Il moro
    
    Il moro si chiavama GP, Gippì per gli amici. Sapeva che i suoi fratelli e io ci masturbavamo e facevamo gli sporcaccioni o nella soffitta dei miei nonni o nella soffitta loro. Insomma, qualche volta ci aveva beccati che ci segavamo e non ci ha mai detto nulla; anzi, dai fratelli sapevo che qualche volta tutti e tre loro si erano segati e che i due più piccoli si erano impressionati di quanto sborrasse il fratello maggiore. Io ero carino da ragazzino: capelli ricci, pelle chiara, sguardo e occhi dolci; bel fisico, con un culetto tondo. Siccome andavo a fare le vacanze anche d'estate, mettevo calzoncini che mettevano in risalto il mio culo e comunque si vedeva che non ero un grassone. Un giorno, era estate, andavo a cercare i miei due amichetti a casa loro; come sempre ho aperto il cancello e sono entrato nel cortile. Lì incontro Gippì e gli chiedo se M. e G. siano a casa; lui mi dice di no e poi me la butta lì: "Ci facciamo una sega?". Io ero imbarazzatissimo, non me l'aspettavo proprio! Gli dissi di sì e andammo nel laboratorio del padre che faceva il calzolaio a tempo perso. Lì ci abbassammo i calzoni e ogniuno cominciò a masturbarsi. Io ero ...
    ... incredulo: aveva un cazzo bellissimo, scuro, con la cappella coperta dal prepuzio; a vederlo era durissimo, immenso, un sogno. Io ero eccitatissimo. Allora lui disse: "A ce lo facciamo tu a me e io a te?". Ancora non dissi di no. Lui mi prese in mano e io, con la sinistra lo agguantai; è impossibile descrivere cosa si provi a quell'età nello stringere un vero cazzo, diverso dagli uccellini spelacchiati dei compagni di giochi. Quello era un attrezzo vero e genuino. Io gli facevo su e giù e lui a me. Dopo un po' lui decise di salire ancora sui gradini delle proposte calde e mi chiese: "A ce lo suzziamo?". Sì, aveva usato proprio la parola "suzzare". Potevo dirgli di no? Per primo fece lui: si inginocchiò e cominciò a tenermelo in bocca, muovendo un po' la lingua, senza scappellarmelo e guardandomi negli occhi. Anche lui ogni tanto sputava via; evidentemente non era molto addentro nella porcaggine. Comunque io non riuscivo a provare altro che un lieve piacere, ma sarebbe stato impossibile venire; era comunque dolce e gentile, si comportava benissimo, non c'era nessuna violenza in tutto questo. Dopo un po' si mise in miedi e capii che a quel punto toccava a me darmi da fare. Mi inginocchiai e, una volta che il suo bischero era davanti alla mia faccia, lo presi in bocca. Feci come aveva fatto lui: Mossi la lingua intorno al glande coperto e ogni tanto, con la punta della lingua toccavo la punta della cappella che sapeva proprio di cazzo e un po' di metallico. Era bellissimo, come un sogno. ...
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